Il nuovo presidente del sindacato agricolo maggioritario FNSEA in Francia, Arnaud Rousseau, ha chiesto aiuti urgenti da 50 a 100 milioni di euro, per aiutare i produttori biologici travolti da una crisi senza precedenti.
Secondo Rousseau, il governo ha fornito già aiuti simili in passato in altre situazione di crisi agricole, come quella dei viticoltori o dei produttori di suini. Il mercato dei prodotti biologici in Francia sta attraversando una crisi dopo dieci anni di crescita a due cifre, e l’offerta ora supera la domanda, con un effetto a cascata che si è tradotto in un calo delle vendite nei supermercati del 7,4% nel 2022.
La richiesta del sindacato si pone l’obiettivo di sostenere le aziende biologiche per superare questo momento di difficoltà e raggiungere i goal fissati dall’UE di aumento delle aree coltivate. La cifra di 10 milioni di euro di aiuti, annunciata dal governo a febbraio, è stata infatti giudicata “poca cosa” dal settore biologico, che chiede finanziamenti più consistenti e azioni concrete come l’introduzione del biologico nelle mense pubbliche.
Il settore biologico francese rappresenta circa il 10% delle aree coltivate, con l’intento di portarle al 18% entro il 2027 e al 25% entro il 2030. Sebbene l’attuale crisi potrebbe mettere a rischio il raggiungimento di questi obiettivi, il presidente del sindacato agricolo FNSEA ha dichiarato che la priorità dovrebbe essere salvare le aziende biologiche in difficoltà, prima di puntare ad aumentare la percentuale di aree coltivate.
La richiesta di aiuti da parte del presidente del sindacato agricolo FNSEA è stata accolta con favore dalle organizzazioni di settore francesi. Tuttavia, alcune di loro hanno sottolineato che gli aiuti da soli non sono sufficienti per risolvere i problemi e che è necessaria una strategia più ampia per promuovere la produzione biologica e garantire un mercato equilibrato per i produttori.
La Redazione