Una fibra al latte racchiusa in un marchio fashion. Un forte senso della moda, coltivato negli anni. Una fibra naturale, di latte appunto, sviluppata con un’estetica originale.
Il successo di Made with Milk – azienda di Rovato, in provincia di Brescia – si fonda su queste due piccole, grandi leve. Emozione e pragmatismo: così, Chiara Pochetti e Vera Facchetti, entrambe di Brescia, trentenni, hanno costruito una collezione capsula capace di raccogliere consensi e ordini per diverse decine di migliaia di euro la prima stagione. Un esordio effervescente in tempi difficili, a dimostrare che il mercato è sempre sensibile alla giusta miscellanea di prodotto/prezzo/servizio.
Per Chiara e Vera, entrambe ousider, provenienti da percorsi professionali diversi ma accomunate da una sincera passione per la moda coltivata con cultura e spirito di osservazione, l’avventura imprenditoriale è iniziata come un gioco ma si è subito strutturata su un’identità ferrea di prodotto.
L’incipit è stato la fibra di latte. ‘Volevamo esprimere la creazione basata sull’amore, sul sentire. Avevamo chiaro il concept, Made with Milk lo abbiamo aggiunto in seconda battuta,dopo aver pensato a decine di altre opzioni’– rivelano le due giovani designer. Però, una volta deciso il percorso creativo, l’interpretazione della fibra di latte mista a seta, a modal, a lino, è stata sviscerata nel suo dna più incisivo e coerente. Latte significa ‘naturale, materno, buono, amorevole’, ma nell’ottica fashion di Vera e Chiara diventa cool, sensuale, contemporaneo.
Made with Milk è così nato con modelli pensati per la primavera estate 2011. Bluse e piccoli top con petali flottanti color gesso, abitini monacali davanti e con scolli vertiginosi sul dietro, gonne a corolla trionfanti di pizzo, t-shirt rosa polvere con volti femminili incorniciati da filari di strass. Il latte fluisce con il suo 30% di presenza morbida, soffice, tattile, eterea.
La fibra proveniente dalla caseina viene miscelata alle altre prima di essere filata. E conquista occhio e mano. Di forte impatto anche il logo: una bottiglia di latte stilizzata, con un lettering sottile e rotondo, eloquente. Ma al teorema estetico, le due imprenditrici hanno aggiunto il corollario del servizio e dell’organizzazione efficiente. In primis, un evento per creare il fenomeno Made with Milk: a Milano, con 380 persone su invito. Poi, la diffusione capillare del brand: tre campionature, affidate a tre agenti e a se stesse. La collezione è entrata in una catena come Brian Barry, nei punti vendita di corso Vercelli e via Durini a Milano oltre a quello storico di Monza. Niente conto vendita, per politica aziendale condivisa.
Poi la prima collezione invernale Made with Milk, con 45 pezzi. E c’è il primo jeans composto da fibre di latte, una novità che fa discutere, che sta sollevando grande curiosità, un jeans eco-sostenibile come è stato subito battezzato per le sue fibre benefiche e naturali: morbido, setoso, idrante, ma allo stesso tempo pratico e confortevole. Nella lunga storia dei jeans, nati in California nel 1853 ad opera di un tale Levi Strauss, ecco aggiungersi un capitolo tutto femminile, tutto italiano, fatto di creatività e di grande spirito d’innovazione.
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