Festa del BIO: gli incontri, i talk, il contest e l’appello a “non tornare indietro sul Green Deal”

Festa del BIO (2)

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La transizione ecologica per l’agricoltura e il cibo è un’esigenza assoluta, quindi “non solo non dobbiamo tornare indietro sul Green Deal, ma spingere per accelerare e non per rallentare”.

E’ questo il messaggio chiave lanciato dalla presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, nel corso del talk show “Crisi climatica, cibo e agricoltura bio, perché il Green Deal può salvare gli agricoltori” che ha animato la giornata inaugurale della Festa del BIO. Quest’anno la tappa romana del principale evento itinerante del biologico italiano, organizzato da Federbio nell’ambito del progetto “Being Organic in Eu”, si è proposta al MAXXI-Museo nazionale delle Arti del XXI, in abbinamento ad “Anteprima Terra Madre”, la tre giorni di Slow Food Italia dedicata a cibo, clima e bellezza futura come prospettiva condivisa per la tutela del pianeta. Proprio la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, intervenuta nel talk show sul Green Deal assieme alla scrittrice Sara Segantin, alla vicedirettrice della Caritas italiana Silvia Sinibaldi, al climatologo Enea Gianmaria Sannino, al presidente di NaturaSì Fabio Brescacin e, in videocollegamneto, alla presidente di AssoBio Nicoletta Maffini, ha osservato che “L’agricoltura come minimo dovrebbe essere biologica. Il biologico, come dice il nome, attiene alla scienza della vita e su che altro vogliamo immaginare la società e il futuro delle prossime generazioni, forse sul profitto?”.

La presidente Nappini ha sottolineato che da Anteprima Terra Madre è partito l’appello alle istituzioni di rendere obbligatoria l’educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado perché, visto il diffondersi dei disturbi alimentari tra i giovani, è importante che il dialogo con il cibo sia corretto sin dai primi anni di vita.

Sara Segantin, scrittrice, reporter e ambassador European Climate Pact, ha messo in risalto il valore culturale del cibo in una nazione come l’Italia dove “Il cibo non è solo sopravvivenza, è storia, dignità e dobbiamo appunto ritornare alla storia delle cose, dobbiamo tornare ai nostri prodotti, alle nostre tradizioni, con la consapevolezza di guardare al futuro”.

Il clima come “problema dei problemi”, è stato l’oggetto di intervento del climatologo dell’Enea Gianmaria Sannino che ha rilevato come il Green Deal e l’agricoltura bio possano dare una mano al benessere ambientale con il ruolo regolatore dello scambio ossigeno-anidride carbonica svolto dai terreni che i suoli in salute fanno bene, al contrario di quelli compromessi dai fertilizzanti.

La vicedirettrice Caritas Silvia Sinibaldi ha osservato come l’Enciclica “Laudato sì” del 2015 di Papa Francesco sia stata un tappa cruciale nella definizione dell’ecologia, in quanto si evidenzia che “crisi climatica, economica e sociale sono interconnesse”. “L’ecologia – ha aggiunto Sinibaldi – o è integrale o non lo è”.

In un contesto di crisi climatica, l’agricoltura può fare la differenza e l’agricoltura biodinamica è la strada giusta – ha osservato Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì – Ma dobbiamo svegliarci”.

Soprattutto è necessario rinvigorire i consumi, ha sottolineato, intervenendo in videcollegamento, la presidente di Assobio Nicoletta Maffini. “Da metà anni ’70 si è fatto un percorso lungo per diffondere il bio ma la sensazione oggi è che si rischi di tornare indietro – ha detto Maffini – L’Italia non è un grande consumatore di cibo bio, il problema sta anche nel consumatore che è poco informato. Ci vuole un percorso, e lo stiamo facendo con la presidente Mammuccini, perché ci sia più consapevolezza da parte del consumatore finale”.

La presidente Assobio ha rivolto anche un appello ai politici italiani per una riduzione dell’IVA sui prodotti bio.”Vorremmo veder crescere la quota di consumi bio in Italia dal 3 al 10% – ha osservato Maffini – per far questo ci vogliono tante azioni, e unire le forze per raggiungere l’obiettivo”.

La presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini ha concluso il talk show, condotto con ritmo e acutezza da Patrizio Roversi, osservando come a determinare la protesta dei trattori non sia stato certo il Green Deal, “che dobbiamo ancora fare, ma un modello di agricoltura che non solo ha impattato sull’ambiente ma di fatto ha marginalizzato gli agricoltori perché non ha prodotto di più per creare più reddito ma ha prodotto di più per creare un surplus di prodotto che ha abbassato il prezzo agli agricoltori. Questo è il punto chiave, il giusto prezzo per i cittadini e il giusto prezzo per agli agricoltori”.

La Festa continua…

La Festa del BIO è proseguita con il contest “BUONO! É BIO” che ha visto sfidarsi i giovani chef dell’istituito alberghiero Giuseppe Di Vittorio per contendersi l’ambito Mestolino BIO. Il trofeo è stato assegnato in ex aequo a Camilla Fioravanti, con il primo piatto “Nido bianco dei pascoli romani al profumo di menta” e a Filippo Bacchetta con il primo piatto “Ravioli con ripieno di ricotta e pecorino romano su crema di carciofi”.

La giornata di sabato ha visto anche andare in scena il talk show “I Territori amano il bio – in tour”.“Chiudere il tour partito da Bologna lo scorso settembre, passato per Milano e arrivato oggi a Roma, ci ha permesso di incontrare tanti amministratori locali che con il loro costante impegno e la loro passione si sono affermati come esempi virtuosi di sostenibilità, spesso più avanti rispetto alle politiche nazionali ed europee” , ha detto la presidente Mammuccini durante il talk curato dalla campagna Cambia la Terra, promossa da FederBio. “ E’ fondamentale – ha aggiunto Mammuccini – sostenere le amministrazioni che stanno adottando regolamentazioni per una transizione ecologica, che punti sulla riduzione della chimica di sintesi in agricoltura e a promuovere i distretti biologici per un rapporto virtuoso tra agricoltori e cittadini. Le numerose pratiche green possono essere replicate da altri comuni, così da creare una rete sempre più solida e influente che promuove un futuro più verde e sano”.

Intanto è stato reso noto che tre nuovi comuni del Lazio – Bracciano (RM), Corchiano (VT) e Trevignano Romano (RM) – sono entrati a far parte della rete dei Comuni che si impegnano per la riduzione di sostane chimiche nel verde pubblico, nei campi agricoli e nelle mense bio. Giancarlo Righini, assessore al Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare della Regione Lazio, ha ricordato durante il talk che sono già 11 i biodistretti attivi nel Lazio, con altri cinque alle porte.

Per i produttori biologici ed Lazio, così come per i produttori dei Mercati della Terra e dei Presidi Slow Food, c’è stato modo di mettersi in mostra alla Festa del BIO e Anteprima Terra Madre negli stand allestiti nell’ampio spazio esterno al MAXXI. L’intrattenimento (per i più piccoli sono stati anche organizzati laboratori e un BabyBioPark, ndr) e i gustosi assaggi offerti dalla Bio-Kitchen sono proseguiti fino a domenica 26 per il numeroso pubblico intervenuto alla manifestazione. Nella giornata conclusiva hanno anche preso la parola gli agricoltori biologici e biodinamici per illustrare al pubblico le loro pratiche agricole sostenibili e l’impegno messo in campo quotidianamente per fronteggiare le sfide ambientali, climatiche e alimentari. Nel talk che ha concluso la manifestazione “L’Europa, il biologico e la biodiversità. Buone pratiche e occasioni che l’UE ha reso possibile”, è stato infine fatto il punto su alcuni dei principali progetti ambientali al centro delle politiche green dell’Unione europea. A pochi giorni dal rinnovo dell’Europarlamento, il dialogo ha mirato a stimolare un’azione green ancora più incisiva nella prossima legislatura.

Cristina Latessa

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