Andrea Ferrante, presidente nazionale dell’AIAB, ha così commentato le tragiche conseguenze dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia: ‘I nubifragi che si sono abbattuti su Liguria e Toscana, a causa dei quali hanno tragicamente perso la vita 6 persone e risultano tutt’ora scomparse altre 8 persone, ci ricordano quanto il nostro territorio sia idro-geologicamente fragile. Un fatto noto. Tanto che, come più volte denunciato da Legambiente, nell’82% dei comuni italiani sono presenti aree esposte a rischio frane e alluvioni. Una vera emergenza nazionale da affrontare con la massima urgenza, evidentemente aggravata dalla cementificazione e dalla perdita di suolo agricolo.’
Secondo i dati provvisori del 6° Censimento generale dell’agricoltura, infatti, l’Italia è caratterizzata da una pesante perdita della superficie agricola utilizzata, meno 300 mila ettari tra il 2000 e il 2010, e da una ancor più pesante perdita di superficie aziendale totale, meno un milione e mezzo di ettari nello stesso periodo, che nell’insieme configurano un vero e proprio abbandono delle zone rurali e una pericolosa erosione di terre fertiliì.
‘I suoli agricoli, permeabili, ricchi di sostanza organica e porosità, proprio in virtù delle loro caratteristiche – prosegue Ferrante – riducono l’erosione idro-meteorica e il trasporto solido nei corsi d’acqua, aumentando la ritenuta idrica degli spazi agricoli. Un suolo agricolo efficiente, come i terreni delle aziende agricole biologiche, rallenta in altre parole il trasferimento dell’acqua piovana alla rete scolante, riducendo le probabilità di piena e di esondazione nel caso di piogge intense’.