La Commissione europea ha presentato le azioni consigliate per raggiungere l’obiettivo di produzione di energia da rinnovabili entro il 2020. Aiuti coerenti e cooperazione tra gli Stati membri o esterni all’Unione europea sono fortemente raccomandati. Veniamo ai Piani Nazionali per cui nel 2020 la quota delle fonti rinnovabili potrebbe raggiungere il 34% per la produzione di energia elettrica, il 21,4% per il riscaldamento e il raffreddamento e l’11,7% nel settore dei trasporti. Questo mix di energie rinnovabili sarebbe composto da biomassa e biocarburanti (quasi il 60%), idroelettrica (12%) eolico onshore, (12%) eolica offshore (4,7%), impianti fotovoltaici (2,3%) e solare termico (2,4%).
Nell’ambito del pacchetto ‘Energia’ adottato nel 2008 gli Stati mebri dell’Ue si sono impegnati a sviluppare fonti di energia rinnovabile da qui al 2020 per coprire il 20% del loro fabbisogno energetico. Gli obiettivi variano da Paese a Paese e il Centro di Ricerca della Commissione Europea (JRC) ha analizzato questi impegni e ha concluso che effettivamente la riduzione totale dovrebbe corrispondere al 20,7% se è adottato il mix energetico. Perciò sono stati individuati 4 assi che appunto dovranno sostenere il mix: completare il mercato interno dell’energia e fornire incentivi per gli investimenti ‘per garantire una perfetta integrazione delle energie rinnovabili’ quando sono a livelli diversi di maturità. Rimozione di sussidi ai combustibili fossili,rafforzamento del mercato del carbonio, tassazione uniforme dell’energia e dello sviluppo delle infrastrutture in particolare il trasporto di energia.
Per quanto riguarda il regime di aiuti, la Commissione deve dare la preferenza a piani che favoriscano il risparmio e evitare la sovra-compensazione. In altre parole, la Commissione ha chiesto regimi di aiuto più consistenti tra gli Stati membri al fine di evitare ‘inutili ostacoli’. Allo stesso tempo viene caldeggiata la collaborazione con stati non membri, ad esempio l’importazione di energia elettrica dal Nord Africa (EcoBlog.it) o a rivendere il surplus se prodotto. Comunque l’idea è di arrivare entro il 2030 a un mix del 45% di energie provenienti dalle fonti rinnovabili. Un obiettivo raggiungibile considerata l’accelerazione in atto verso le rinnovabili in quasi tutti i Paesi.