Quasi 200 milioni di euro sono stati destinati al settore biologico dal PSR regionale Emilia-Romagna, il cui progetto è stato presentato al Ministero per l’Agricoltura lo scorso 30 settembre.
Prossimo step, la sua discussione da parte dell’esecutivo italiano, insieme a tutti gli altri piani di sviluppo regionali, a Bruxelles, presso la Commissione Europea. Entro la fine dell’anno la regione Emilia-Romagna conta già di partire con i primi dieci bandi.
Ne parliamo con l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi, che abbiamo intervistato al SANA, il Salone del biologico e del naturale, dove il progetto è stato presentato all’indomani della sua definitiva stesura avvenuta nei giorni immediatamente precedenti alla fiera bolognese.
– Assessore, in quale direzione si va con i nuovi fondi del PSR 2023/2027 e quale supporto specifico avete dedicato al mondo del biologico?
“Abbiamo a disposizione 913 milioni di euro di fondi europei, in aumento di 132 milioni di euro sul precedente settennato. Questi fondi verranno destinati a quattro macro obiettivi: competitività e imprese, ambiente e clima, sviluppo socio-economico delle aree rurali, conoscenza e innovazione. Una particolare attenzione poi, sarà dedicata anche all’impresa agricola giovanile per la cui promozione saranno destinati fondi specifici. Quasi un miliardo di euro è un grande risultato che aiuta un settore decisivo per la nostra Regione, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale e sociale. Non dimentichiamo che l’Emilia-Romagna è la terra con il maggior numero di produzioni DOP e IGP in Italia. Ne abbiamo ben 44 che ci rappresentano e ci fanno conoscere nel mondo”.
– Tornando al PSR, si potrebbe avere qualche numero con maggiore dettaglio?
“Il PSR prevede che 300 milioni di euro siano destinati per aiutare le nostre imprese ad essere competitive e a generare reddito perché senza reddito le imprese non possono continuare ad investire e crescere. Sul fronte della sostenibilità ambientale abbiamo a disposizione 400 milioni di euro di cui una buona parte, 200 milioni, sono destinati al settore del biologico. Tra le altre cose, questo macro obiettivo prevede, oltre al supporto massivo del biologico, anche la riduzione delle emissioni e dei fitofarmaci, la tutela della biodiversità, il sostegno alle produzioni integrate, la tutela delle razze pregiate negli allevamenti e del benessere animale. Con questo PSR, siamo andati oltre gli obiettivi europei, applicandoli con maggiore rigore”.
– In che senso?
“Se l’Europa ci chiede di investire almeno il 35% del budget nella direzione della sostenibilità, noi siamo già al 44%. L’obiettivo dell’Unione sulle aree montane è quello di investire almeno il 10% delle risorse, mentre noi siamo già a quota 18%. Oltre a questo abbiamo anche stanziato 20 milioni di euro per la creazione di laghetti e invasi per la raccolta acque”.
– Come si sviluppa il macro obiettivo su conoscenza e innovazione?
“In questa direzione, è previsto un finanziamento di 120 milioni di euro. Oltre a questo, una grande attenzione sarà riservata ai giovani. L’obiettivo è portare nuova linfa vitale nelle imprese agricole della Regione coinvolgendo le nuove generazioni in agricoltura. A tal fine metteremo circa 40 milioni di euro in risorse a loro dirette”.
– Come si riparte, in Emilia-Romagna, la spesa per lo sviluppo rurale, tra Fondi europei, nazionali e regionali?
“Oltre ai 913 milioni dall’Europa, la restante parte, ossia il 60% della spesa, sarà divisa tra finanziamento statale (379 milioni di euro) e regionale (165,5 milioni di euro). Sono anche state triplicate, in questo contesto, le risorse per aiutare gli agricoltori a difendersi dalle calamità climatiche e dagli insetti che distruggono le coltivazioni.
Mariangela Latella
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