Nell’ultracentenaria storia dei chewing-gum il mercato è cambiato molto. I chewing-gum si sono evoluti, il progresso e i desideri dei consumatori hanno prodotto nuove richieste, soddisfatte con nuovi gusti e nuove funzionalità più o meno salutari. Ma la sostanza di cui è composto il chewing-gum oggi non è più la stessa, oggi è inquinante.
In questo mondo intriso di polimeri del petrolio utilizzati come gomma base, biossidi come coloranti, edulcoranti chimici come dolcificanti, l’unico forte scossone arriva dal Messico dove i Chicleros messicani hanno avuto l’idea semplice ma geniale: riportare in auge il Chicle Maya (gomma 100% naturale) creando dalla A alla Z il loro chewing-gum con il brand … Chicza.
Nei primi mesi del 2009 i Chicleros parteciparono alla loro prima fiera del biologico, a Londra, dove ottennero il primo premio. Di seguito, in soli sei anni e mezzo, Chicza ha ricevuto ben 24 tra premi e riconoscimenti in Italia e all’estero.
Il distributore italiano di Chicza è una società di Ostia, la Ecolbio Srl, che operando con passione ha avviato la distribuzione anche a Malta e nella Svizzera italiana. Lo stesso Consorzio Chicleros Messicano ha quindi voluto premiare l’impegno di Ecolbio concedendo all’azienda di Ostia l’esclusiva per il Portogallo e l’Albania.
Chicza è certificata biologica, vegan e kosher ed è biodegradabile al 100%, risolvendo molti (se non tutti) gli aspetti negativi del chewing-gum tradizionale, che troviamo appiccicato qua e là nei pavimenti delle strutture pubbliche e, a volte, anche su poltrone e sedie degli aeroporti e altrove, e che crea rischi gravi se deglutito da bambini e animali domestici.