Australia, da una startup la tecnologia per immagazzinare CO2 nel suolo

Loam Bio Australia

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Il riscaldamento globale sta provocando un aumento delle mutazioni nelle correnti oceaniche, nell’andamento delle precipitazioni e nei regimi eolici in tutte le regioni del mondo; in alcuni casi si tratta di cambiamenti irreversibili. Temperature più elevate ed eventi meteorologici estremi comportano costi enormi per l’economia del mondo, oltre a incidere sulla capacità di produzione alimentare dei paesi. Lottare contro i cambiamenti climatici è essenziale per il futuro del mondo. Partendo da questo presupposto, nel cuore agricolo dell’Australia sta prendendo piede un approccio insolito: impiegare la potenza della microbiologia per affrontare le minacce del cambiamento climatico, sfruttando i ‘’superpoteri’’ di minuscoli viticci sotterranei dei funghi per estrarre l’anidride carbonica dall’aria e immagazzinarla nei terreni.

L’idea, nata dalla startup Loam Bio specializzata in agricoltura del carbonio, affonda le sue radici in solidi studi secondo cui la reintroduzione della biodiversità microbica nel suolo possa accelerare del 64% la crescita delle piante facendo salire a sua volta il sequestro del carbonio.

Loam Bio utilizza il suolo per rimuovere l’anidride carbonica, e lo fa attraverso una nuova tecnologia biologica “CarbonBuilder”, una polvere di trattamento per sementi realizzata per creare carbonio stabile nel suolo. Sfruttando il potere benefico dei funghi, la polvere tech rappresenta una svolta nell’agricoltura sostenibile, dando vita a benefici ambientali a lungo termine, poiché aumenta la quantità di carbonio immagazzinata nel suolo, migliorando la produttività e la resilienza dei sistemi di coltivazione.

“Stiamo realizzando la prossima generazione di strumenti necessari per aumentare la quantità di carbonio rimosso dall’atmosfera e immagazzinato nei terreni, per le aziende agricole di tutte le dimensioni. Vogliamo realizzare azioni climatiche misurabili”, ha precisato Tegan Nock, fondatrice di Loam Bio.

Questo percorso fa parte di una grande scommessa su cui imprenditori e investitori di tutto il mondo stanno puntando negli ultimi tempi: l’uso di tecnologie impattanti nel settore agricolo che siano in grado di offrire pratiche sostenibili per aiutare gli agricoltori a mitigare, cioè ridurre le emissioni, ove possibile. L’agricoltura “intelligente” dal punto di vista climatico è un approccio che mira a guidare le pratiche agricole in modo da tener conto degli effetti del cambiamento climatico e della crescente popolazione mondiale.

Dalla sua fondazione la startup ha raccolto 105 milioni di dollari dagli investitori che hanno creduto nella tecnologia microbica della cattura del carbonio nel suolo. Dopo il lancio del prodotto in Australia nel 2023, Loam Bio punta alla commercializzazione negli Stati Uniti e ha in programma di espandersi in altri paesi, primo fra tutti il Brasile. La startup agritech ha creato una libreria di quasi 2000 ceppi microbici, identificando quelli che aiutano le piante a immagazzinare carbonio nel terreno a lungo termine.

Fonte: La Repubblica

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