“Una normativa che può essere una leva per il Biologico”. Così è stato definito il Regolamento UE 2018/848 nel corso del webinar “Il nuovo regolamento europeo sul bio in applicazione dal 2022: novità e opportunità per gli operatori“, organizzato da VeronaFiere, come anticipazione della fiera B/Open, che si terrà il 9 e il 10 novembre a Verona.
Si è alle porte, ormai, dell’applicazione del Regolamento UE 2018/848, che verrà attuato a partire da gennaio del 2022, dopo uno slittamento di un anno, dettato anche dalla situazione pandemica.
Giuseppe Paesano del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, Ufficio PQAI1 – Agricoltura Biologica e Sistemi di qualità alimentare nazionale e affari generali ha preso in esame le sfide e le opportunità per le aziende offerte dal Regolamento. “La struttura di questo regolamento si è complicata, rispetto ai regolamenti precedenti. È una legislazione di base che può essere aggiornata con atti delegati, che possono modificare o integrare, o con atti esecutivi”, ha spiegato.
Tra le novità introdotte dal Regolamento, vi è il concetto di “materiale eterogeneo biologico”: si tratta di materiale vegetale, con caratteristiche genetiche diverse, che può essere utilizzato in agricoltura biologica, a vantaggio della sostenibilità del sistema biologico.
L’Allegato I del Regolamento amplia il campo di applicazione, includendo alcuni prodotti “correlati” all’agricoltura che non rientravano nel campo di applicazione del regolamento precedente, il N. 834/2007. Questo implica la “possibilità di certificare come Bio anche nuovi prodotti come il sale, lieviti utilizzati come alimenti o come mangimi, cera d’api, alcuni prodotti tessili”.
Interessante anche l’opportunità, offerta dal Regolamento, di ottenere una “Certificazione di gruppo”. Si tratta della possibilità di certificare non solo singoli produttori ma anche gruppi di piccoli operatori.
Tra le novità introdotte, citate da Paesano, nell’ambito produzione figurano: il concetto e definizione di materiale riproduttivo vegetale, l’etichettatura dei mezzi tecnici ammessi in agricoltura biologica, l’etichettatura dei miscugli di foraggere contenenti semi bio e non bio, la certificazione dei mangimi e degli insetti e l’obbligo di introduzione delle pollastrelle biologiche con regole specifiche per la produzione.
Ha, poi, preso la parola Emanuele Busacca, regulation manager IFOAM Organics Europe, concentrando il suo intervento su una rassegna dei possibili impatti determinati dal Regolamento sul settore. “Il campo di applicazione del Regolamento viene esteso, includendo tre categorie: prodotti agricoli vivi o non trasformati, prodotti agricoli trasformati ad uso alimentare e mangimi”. La ristorazione rimane, invece, fuori dal campo di applicazione del Regolamento.
Ma quali sono gli obiettivi e i principi cui il Regolamento si ispira? Oltre ai principi già in essere, come il rispetto dei cicli naturali, il divieto di OGM, si aggiungono nuovi obiettivi della produzione Bio. Fra questi: “Promuovere le filiere corte e la produzione locale, conservare la fertilità dei suoli a lungo termine, contribuire a un ambiente non tossico, preservare gli elementi del paesaggio naturale” spiega Busacca.
Il Regolamento ribadisce che le colture Bio sono prodotte su suolo vivo, e che è fatto divieto di colture idroponiche. Vengono ammesse, però, delle deroghe: i germogli e cespi di cicoria, la coltivazione di piante ornamentali e aromatiche vendute in vaso.
La novità principale, in ambito norme di produzione, è l’introduzione di requisiti specifici per la commercializzazione di materiale eterogeneo biologico, tramite una notifica semplificata e la possibilità di norme nazionali per specie animali non coperte dal Regolamento.
In tema controlli e certificazione, Emanuele Busacca sottolinea la stretta relazione del Regolamento 848 con il Regolamento 2917/625 sui controlli ufficiali. “Il documento giustificativo si chiamerà di nuovo certificato. È previsto un progetto per centralizzare la pubblicazione dei certificati di tutti gli operatori Bio EU e non EU”, spiega.
Anche per il regime di importazione sono previste novità: “a pieno regime, saranno in vigore due sistemi: gli Accordi Commerciali con Paesi Terzi e gli Organismi di Controllo riconosciuti per la conformità”. In tal senso, poche deroghe saranno ammesse per tale conformità.
Riccardo Cozzo, presidente ASSOCERTBIO, infine, ha concentrato il proprio intervento, sul sistema di gestione dell’attività bio, con particolare riferimento alla documentazione, alle azioni e alle misure. “Il sistema di gestione dell’attività bio era già presente, ma, oggi ne viene allargata la definizione”, spiega Cozzo.
Stefania Tessari