Sicurezza del cibo e approvvigionamento di prossimità sono al centro dell’attenzione di Emirates Bio Farm, il più grande produttore di frutta e verdura bio negli Emirati Arabi Uniti.
In un’intervista a Euronews, il direttore operativo dell’azienda, Yazen Al Kodmani, ha dichiarato: “La nostra idea è cercare di valorizzare i prodotti di stagione. Chiedersi come possono essere preparati. Così incentiviamo il consumo di prodotti freschi, più nutrienti, e riduciamo l’impronta carbonica, perché limitiamo i trasporti”.
Nei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, le terre coltivabili – riporta Euronews – sono appena l’1%. Agricoltura e irrigazione assorbono tuttavia oltre la metà delle riserve idriche disponibili. E per il 90%, il cibo è di importazione.
Mariam Hareb Almheiri è il ministro per la sicurezza alimentare degli Emirati Arabi Uniti. “Affrontare il problema della sicurezza alimentare – ha spiegato a Euronews – per noi significa anzitutto chiederci come garantire ai cittadini un accesso costante a un cibo nutriente, economico e in quantità sufficienti. Agricoltura e pesca sono due dei settori in cui la tecnologia ci sta aiutando a garantire una produzione al contempo sostenibile ed economica”.
La qualità dei prodotti freschi locali si sta alzando negli Emirati grazie soprattutto alle tecnologie avanzate che vengono adottate e questo ha un impatto crescente sui consumatori.