Si cercano sempre più prodotti sani, naturali e biologici anche nell’universo della cosmesi, con la forte richiesta da parte dei consumatori di trovare sul mercato creme e detergenti non solamente naturali di cosmesi eco-biologica, ma anche Cruelty Free.
Cruelty Free significa non testato su animali: è una sigla non ufficiale e non specificata all’ambito sperimentale, adottata volontariamente da molte aziende e può riguardare, nel caso dei cosmetici privi di ingredienti di origine animale, unicamente l’origine degli ingredienti.
La legislazione UE prevede la possibilità di applicare questo tipo di etichetta solo se è garantito che in nessun momento della filiera produttiva si è fatto ricorso a test su animali.
In attesa che entri in vigore definitivamente il bando ai test sugli animali per i prodotti cosmetici finiti (Direttiva 2003/15/CE) che dal 1998 ad oggi è continuamente posticipato, e che prevede per il 2013 la data ultima – a rischio di un ulteriore slittamento di 10 anni – che dovrà mettere fine all’importazione dei prodotti ed al commercio dei singoli ingredienti testati su animali, dalle richieste avanzate dai cittadini nasce lo standard internazionale “stop ai test su animali” gestito in Italia dalla LAV e controllato da ICEA, che garantisce l’eticità dell’intera filiera di produzione, dalle materie prima fino al prodotto finito.
L’ICEA — Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale già promotore, per quanto riguarda i cosmetici biologici, del Disciplinare per la Eco Bio Cosmesi, assieme a LAV — Lega Anti Vivisezione ed altre associazioni animaliste europee è impegnato nella campagna ‘Stop ai test su animali’ per vietare la vendita di prodotti cosmetici testati su animali.Gli obiettivi della campagna sono quelli di qualificare e valorizzare le politiche e le scelte commerciali, aziendali e personali orientate a non ricorrere alle sperimentazioni animali e a non incrementarne l’uso, per garantire una politica aziendale libera da crudeltà sugli animali, oltre a fornire adeguate garanzie sul rispetto dei requisiti valorizzati nei confronti dei consumatori, del mercato in genere e a tutte le altre parti interessate.
La Campagna è stata messa a punto assieme alle maggiori organizzazioni animaliste mondiali, guidate dalla Coalizione europea contro la vivisezione, di cui LAV è l’unico soggetto in Italia abilitato all’utilizzo del marchio che valorizza i prodotti e le aziende che rispondono ai requisiti richiesti dallo standard. (fonte: bio-logica.it)