Consorzio il Biologico in assemblea l’1 giugno

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Il primo giugno, all’Agriturismo La Lupa di Castelfranco Emilia, si terrà la ventiquattresima assemblea annuale del Consorzio il Biologico. Oltre ad adempiere agli impegni formali, l’approvazione del bilancio ed il rinnovo degli organi sociali, l’appuntamento è anche tradizionalmente un importante momento di riflessione sullo stato e sulle prospettive del settore.

La presenza di numerosi responsabili delle aziende associate offre l’occasione, preziosa, di un confronto approfondito che possa concentrarsi sulle grandi opportunità di sviluppo che si presentano alle aziende italiane e sulle strategie per coglierle al meglio.

Stiamo parlando, infatti, di un settore la cui crescita sta continuando ormai da molti anni e che nemmeno la dura crisi di questi ultimi tempi ha modificato significativamente. Nel mondo le aziende agricole coinvolte sono circa 1,6 milioni mentre le superfici coltivate hanno raggiunto nel 2010 i 37 milioni di ettari. Nell’Unione Europea gli ettari coltivati sono 10.002.000 e gli operatori 280.000. Sempre nel 2010 il mercato globale dei prodotti biologici ha raggiunto i 59,1 milioni di dollari con un incremento di 4,2 milioni (+ 7,7 %) rispetto al 2009.

L’Italia con oltre 1,1 milioni di ettari, 41.807 produttori ed oltre 5.500 imprese di trasformazione rimane uno dei principali protagonisti a livello mondiale, mentre il mercato italiano, per dimensioni il quarto dell’ Unione Europea, sta realizzando negli ultimi anni tassi di crescita particolarmente consistenti: secondo le valutazioni ISMEA nel 2010, rispetto al 2009, la spesa domestica per prodotti biologici è aumentata dell’ 11,6% per i confezionati e dell’ 8,1% per l’ortofrutta fresca e sfusa, tendenze che peraltro sembrano continuare anche nei periodi successivi.

A fronte di questo quadro sicuramente positivo, dobbiamo tuttavia fare attenzione a non nascondere, anzi ad affrontare con decisione quegli elementi di fragilità che potrebbero, a lungo andare, anche compromettere l’espansione sia sul mercato interno che su quello internazionale. Non è un buon sintomo, ad esempio, che la produzione agricola italiana non abbia sostanzialmente accompagnato la crescita del mercato e non ci siano abbastanza aziende agricole che convertono la loro produzione: significa probabilmente che bisogna lavorare ancora molto per costruire filiere competitive al cui interno ci sia una collaborazione ed una distribuzione del valore tale da consentire approvvigionamenti sicuri ed una redditività adeguata per tutti i soggetti.

Il sistema di certificazione ed i certificatori stessi, per quanto li riguarda, devono rendersi conto che siamo in una fase cruciale e che pertanto non basta, o non basta più, fare bene il ‘compitino’ , ma occorre un impegno straordinario per definire ed adottare quei comportamenti, nell’ applicazione delle regole, che riducano veramente al minimo lo spazio per le ‘pecore nere’.

La Pubblica Amministrazione che in sostanza è la maggior responsabile del sistema e da cui dipende il livello di garanzia offerto dall’attività di controllo e certificazione, da parte sua, si deve concentrare di più sull’essenza dei problemi senza rincorrere questioni marginali magari lasciando "marcire" aspetti più fondamentali che da tempo non vengono affrontati.

Non è un caso che a distanza di 10 anni gli audit della Corte dei Conti europea continuino a testimoniare la sostanziale funzionalità del sistema di certificazione italiano ma, purtroppo, l’inefficacia del sistema di vigilanza messo in atto sia da parte dell’Autorità Centrale che di quelle Locali.

Ci sono sfide per tutti, come si vede, e non sempre facili, tuttavia le condizioni generali del settore e le prospettive che esso presenta rendono possibile uno sbocco positivo a tutti gli sforzi che siamo chiamati a compiere.

In occasione dell’assemblea, sarà trattato anche il tema della sostenibilità attraverso una tavola rotonda, dal titolo ‘La sostenibilità nell’agro-alimentare fra gas serra, consumi idrici, energie rinnovabili e … biologico’, che vedrà la partecipazione di importanti attori del mondo tecnico-scientifico e delle imprese al fine di presentare un modello ed uno strumento di valutazione degli impatti ambientali tendenti a tradurre il concetto di sostenibilità in parametri oggettivi e tali da definire la carta di identità di un prodotto e di un processo produttivo.

Lino Nori

presidente ‘il Biologico’

 

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