Hanno portato a casa l’ennesimo premio, sono stati più di una decina quelli vinti quest’anno. Gli ultimi due sono la medaglia d’oro per il miglior olio biologico al mondo (Cuncordu, un blend con prevalenza di Nera di Villacidro) e quella d’argento per la categoria fruttato intenso (Ispiritu Sardu Alphabetum, monovarietale di Nera), conquistate all’ultima edizione del concorso Sol d’Oro terminata domenica scorsa.
Gioia e orgoglio sprizzano dai volti di Valentina Deidda e Nicola Solinas alla consegna degli ambiti riconoscimenti. E dire che dovrebbero essere abituati poiché ormai più di duecento volte sono saliti sul podio dei premi più importanti. Ma i due coniugi, entrambi agronomi che hanno iniziato nel 2009 con 5 ettari di uliveti portandoli in tredici anni agli attuali 62, ogni volta si emozionano. “È sempre una soddisfazione e una spinta a ottenere grandi risultati – commenta Nicola –. È possibile fare di più? Sì, perché secondo noi c’è sempre spazio per imparare e migliorarsi”.
Siamo a Villacidro, in provincia di Cagliari, l’azienda olearia è interamente biologica e si estende su terreni a 220 metri di altitudine protetti dalle rocce granitiche del Monte Margiani. “L’azienda – racconta Valentina – è nata dal sogno dei miei genitori, Franca e Gianni che piantumarono un piccolo appezzamento di soli 5 ettari. Lo fecero per amore della terra e lo curarono con devozione”.
Valentina e Nicola, una volta conseguita la laurea, realizzarono un proprio laboratorio privato e facevano consulenze aziendali. Oggi, oltre che occuparsi della qualità dei loro prodotti, dal campo al frantoio, Nicola continua a gestire il laboratorio, mentre Valentina si è dedicata interamente all’azienda olearia.
– Perché decideste di occuparvi degli ulivi?
Ci appassionammo a questo piccolo appezzamento accorgendoci da subito delle potenzialità del territorio e delle cultivar coltivate, dei loro profumi. Avemmo così l’intuizione di anticipare il periodo di raccolta della varietà autoctona, la “Nera di Villacidro”, che diede i suoi frutti nel 2009 con il premio regionale Olio Nuovo, il nazionale Montiferru, e quello più prestigioso, il Biol, come miglior olio biologico al mondo. Poi continuammo a mietere premi nazionali ed internazionali.
– E a tanti premi occorre rispondere con un’adeguata quantità di prodotto…
Infatti, con un’effimera produzione di circa mille litri, non riuscivamo più a sopperire alle numerose richieste. Quindi ci siamo trovati davanti a un bivio: diventare comuni commercianti o scegliere il settore dell’alta qualità con una crescita ponderale e lavorare sul prenotato costruendo la produzione sul campo. Questa si è rivelata la scelta vincente che garantisce al consumatore un prodotto italiano e racconta i saperi e i sapori di questa terra.
– Perché la scelta del metodo biologico?
Essendo due agronomi, abbiamo un’ampia conoscenza delle sostanze chimiche, maturata anche dall’esperienza nel laboratorio di analisi chimica. Il rispetto per la terra, le tecniche e le conoscenze sia in campo agronomico che entomologico, ci hanno portato a fare una scelta che preservi i nostri figli e soprattutto il nostro ambiente.
– Il vostro principale canale di distribuzione è l’Horeca. Cosa pensate, ad esempio, dell’utilizzo dell’olio nella ristorazione?
Purtroppo oggi c’è poca conoscenza, ma la colpa non è solo della ristorazione, ma anche dei consumatori e di noi produttori che ancora facciamo troppo poco. Oggi al ristorante tutti siamo in grado di conoscere se un vino è buono o cattivo. Ma non siamo capaci di riconoscere un olio rancido da uno privo di difetti. Non si hanno problemi a spendere in media 15-25 € per una bottiglia di vino, ma si ha difficoltà nel pretendere di avere un buon olio al tavolo, con costo a bottiglia di 3,50 € per 100 ml sufficiente per il pasto di quattro persone che incide meno di 0,90 € a testa!
– E voi come contribuite a diffondere questa conoscenza?
Con tante iniziative. Abbiamo una sala convegni con 50 posti a sedere dove vengono svolti corsi di avvio all’assaggio dell’olio. Ma anche seminari sul lievito madre con la preparazione del pane, per cucinarlo nel forno a legna e impreziosirlo e degustarlo come sana bruschetta con l’olio aziendale. Vengono svolti anche corsi di potatura e, volendo valorizzare e far conoscere lo splendido territorio che ci circonda, organizziamo anche pedalate in bicicletta (da noi si possono affittare le bike) e proponiamo un percorso aziendale, oppure naturalistico andando a visitare le cascate nei dintorni, gli olivastri millenari di San Sisinnio, oppure percorrere i numerosi sentieri che le nostre fantastiche montagne regalano.
– Progetti per il futuro?
C’è l’ampliamento del turismo rurale, con la realizzazione di tre camere da letto nell’azienda, in modo che gli ospiti, oltre a partecipare alle iniziative già citate, possano anche raccogliere le olive in campo, portandole poi nel nostro frantoio aziendale e ritirare l’olio fatto con le olive raccolte con le proprie mani. Insomma, un ritorno a “su connottu” che significa il lingua sarda “il conosciuto, la terra, tornare alle origini”. E, visto che giriamo tanto, abbiamo tratto ispirazione dalla Madonna dell’uva, chiesa campestre nel complesso aziendale Sella & Mosca e dal Santuario della Madonna dell’olio vicino a Palermo: anche noi avremo la nostra piccola cappella dedicata alla Madonna dell’olio.
Oltre agli extravergini appena premiati, ce ne sono altri due: Ispiritu Sardu, un monovarietale sempre di Nera di Villacidro, ma dal fruttato più leggero e il Masoni Becciu, un blend di diverse varietà. La produzione media annua dell’azienda si aggira intorno ai 35-40mila litri.
Il principale canale distributivo è l’Horeca e i Paesi di destinazione, oltre all’Italia, sono Usa, Giappone, Germania, Danimarca, Svezia, Olanda e Svizzera.
Prezzo di vendita sugli scaffali, bottiglie da 50 cl.: dai 15 ai 20€, a seconda della tipologia di extravergine.
Daniela Utili
Info: 340 2488614