Il progetto europeo Made in Nature, finanziato da Unione Europea e dai principali produttori di biologico in Italia come Brio, Canova, Conserve Italia, Lagnasco, RK Growers, VeryBio coordinati da CSO Italy, è entrato nel pieno delle attività d’autunno con un evento dedicato ai media all’ANUGA di Colonia il 6 ottobre scorso e con azioni di comunicazione e promozione focalizzate sui prodotti d’autunno.
All’ANUGA, prima fiera al mondo dedicata al food, giornalisti specializzati e buyers hanno ricevuto informazioni sugli obiettivi del Progetto e l’andamento del biologico italiano, sempre più ricercato dai consumatori europei. Del resto anche sul mercato interno italiano gli acquisti di biologico sono in continua crescita e hanno raggiunto i 3 miliardi di euro in valore nel 2019. L’ortofrutta fresca e trasformata è sempre il segmento produttivo trainante. La distribuzione organizzata e i discount hanno registrato i maggiori incrementi di quote nel 2018 e inizio 2019 mentre risulta in forte calo il dettaglio tradizionale in Italia ed in Europa.
Il sole di fine estate su tutto il territorio italiano ha dato un grande impulso alle produzioni biologiche prima tra tutte l’uva da tavola, proposta con grande successo nelle varietà senza semi. Ottima qualità e buona produzione anche per le mele bio particolarmente interessanti per l’ampia gamma varietale che contraddistingue l’offerta made in Italy con innovazioni interessanti quali Candine e Story Inored, quest’ultima varietà di eccellente qualità e resistente alla ticchiolatura.La raccolta di pere biologiche ha risentito in termini quantitativi dei problemi climatici nelle zone di produzione ma la qualità è eccellente, così come eccellente si prospetta la qualità dei prodotti trasformati biologici quali il pomodoro da trasformazione.
Per quanto riguarda il mercato, l’’evoluzione positiva del settore biologico in Italia è stata confermata anche dai primi dati resi noti da ISMEA, che indicano i consumi in crescita da oltre 5 anni senza soluzione di continuità (+102 % dal 2013 a oggi). Secondo le stime ISMEA, gli acquisti di prodotti bio sono aumentati di un ulteriore 1,5% nei primi mesi dell’anno. A trainare le vendite la GDO, con un +5,5%, a scapito delle quote dei negozi tradizionali (-7%). Ancora più significativa la crescita del bio nei discount (+20,7%). Infine, per quanto riguarda le importazioni di prodotti biologici da Paesi terzi, dopo anni di continua crescita, nel 2018 si è verificata una flessione complessiva del 10% dei volumi importati. Tale diminuzione è da attribuire principalmente alla categoria dei prodotti industriali, che hanno registrato un calo del 50% rispetto al 2017. Continua invece la crescita delle importazioni di cereali e di ortaggi e legumi, rispettivamente del 14% e 11%.