Il riscaldamento globale sta trasformando gradualmente la Russia in una superpotenza agricola. L’economia russa si basa principalmente sulla vendita di gas e petrolio: ciò la rende pericolosamente fragile e legata a doppio filo all’andamento del prezzo del greggio, che negli ultimi anni è calato notevolmente trascinando a fondo con sé anche il rublo. Del resto, a parte le armi, la Russia esporta nel mondo davvero pochi prodotti finiti.
L’agricoltura rappresenta invece appena il 4% del prodotto interno lordo. Ma ha un fiore all’occhiello: i cereali. E una serie di fattori – tra cui non ultimo l’aumento delle temperature – stanno portando le esportazioni di frumento russo a livelli da record. Mosca è infatti adesso il primo esportatore di frumento del pianeta: dopo essersi lasciata alle spalle gli USA, ha sorpassato anche l’Unione europea e si prevede che nel prossimo futuro continui imperterrita su questa strada.
Non si esclude che a medio termine la Russia possa diventare produttrice di alimenti biologici per rispondere al crescente successo degli stessi in città come Mosca e San Pietroburgo.