Coldiretti Bio Cuneo: “Necessario rendere appetibile il bio a chi coltiva convenzionale”

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L’agricoltura biologica e biodinamica cuneese è stata protagonista negli ultimi 10 anni di una vera e propria rivoluzione in campo con una crescita esponenziale spinta dalla domanda crescente del mercato, tanto che oggi 2 consumatori su 3 acquistano bio (64%). Ma ha ancora ampi margini di sviluppo. Nella Granda, grazie a progetti lungimiranti, le potenzialità sono evidenti: dalle filiere che riconoscano ai produttori bio il giusto compenso fino ai biodistretti che certifichino la sostenibilità di interi areali. È quanto emerso dall’incontro organizzato a Ceva da Coldiretti Cuneo, dedicato alle attività, alle sfide e alle prospettive del bio nazionale e locale, con la partecipazione di dirigenti e funzionari di Terramica e Coldiretti Bio e di oltre 100 produttori agricoli.

L’Italia è leader europeo per numero di imprese biologiche e la Provincia di Cuneo contribuisce a questo successo con oltre 1.000 aziende agricole bio, pari al 46% del totale piemontese. L’offerta biologica Made in Cuneo – ha spiegato Coldiretti – spazia dai prodotti ortofrutticoli alla viticoltura, molto richiesta a livello internazionale, dalla cerealicoltura alla produzione di foraggi, dall’allevamento all’apicoltura con i relativi prodotti trasformati. In totale sono 17.400 gli ettari coltivati con metodo biologico nella Granda e 172 gli allevamenti bio, pari al 36% di quelli regionali.

“L’obiettivo fissato dal Green Deal europeo del 25% di superficie agricola condotta con metodo biologico entro il 2030 è raggiungibile – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada, produttore biologico – ma serve garantire alle aziende bio di realizzare il giusto prezzo con accordi di filiera che valorizzino queste produzioni e portare avanti una grande opera di sburocratizzazione che renda più appetibile il biologico a chi fa agricoltura convenzionale. Oggi facciamo i conti con norme ridondanti e controlli sovrapposti che moltiplicano obblighi e incombenze, oltre a rendere scarsamente efficaci le regole”.

Mauro Musso, presidente di Terramica e Consigliere di Coldiretti Bio, ha ricordato come Coldiretti accompagni da molti anni le imprese che scelgono il metodo bio grazie a Terramica, la principale Associazione dei produttori biologici a livello regionale, nata nel 1991 e oggi aderente a Coldiretti Bio, la neonata Associazione delle imprese biologiche e biodinamiche che tutela e valorizza le produzioni bio a livello nazionale. “Nel comprensorio monregalese-cebano – ha aggiunto Musso – stiamo lavorando ad un ambizioso progetto che punta alla costituzione di un biodistretto nel rispetto dei princìpi previsti dalla legislazione regionale e nazionale. Si tratta di una grande opportunità per questo territorio e invito le aziende biologiche che operano in quest’area ad aderire a tale iniziativa”.

“Coldiretti Bio – ha evidenziato il suo direttore Francesco Giardina – sancisce l’attenzione che la nostra Organizzazione ha sempre dimostrato nei confronti di un’agricoltura in linea con gli indirizzi europei di sostenibilità e complementare all’agricoltura tradizionale. È nostro obiettivo rappresentare e assistere i soci in ambito tecnico, normativo e commerciale e favorire lo sviluppo del bio con garanzie sia per il consumatore che per i produttori di una concorrenza equa”.

Fonte: Cuneodice.it

 

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