C’è del bio, a Tuttofood

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Per quanto non ci sia a Tuttofood un padiglione o una sezione interamente dedicata al biologico, il logo della foglia su campo verde è evidente su stand e packaging di tanti prodotti presenti in fiera, a dimostrazione di come la filiera alimentare continui a credere e investire nel comparto. Non si tratta solo delle aziende che hanno sposato in toto la produzione biologica, ma anche di quelle che la affiancano a quella convenzionale, per offrire maggiore opportunità di scelta al mercato e conquistare un target di consumatori interessante. E questo accade trasversalmente in molti comparti della filiera.

Nel novero delle aziende che vedono nell’utilizzo di materia prima biologica un prerequisito figura il Gruppo Probios, che porta in fiera diverse novità a marchio Probios, tra cui la gamma di prodotti adatti a un’alimentazione keto, e il rebranding dell’offerta Vivibio, che strizza l’occhio a un target giovane e dinamico. “Abbiamo alte aspettative dalla partecipazione a Tuttofood – afferma Renato Calabrese, amministratore delegato di Probios (nella foto di apertura in alto a sinistra)- sia per quanto riguarda i clienti nazionali che esteri. Il primo bilancio è positivo: abbiamo ricevuto importanti riconoscimenti e questo testimonia che il percorso che abbiamo intrapreso è quello giusto. Per noi l’utilizzo di materia prima biologica è una scelta indispensabile. Il nostro focus come gruppo è l’alimentazione sana, che il consumatore cerca sempre più, e la materia prima biologica è essenziale per raggiungere questo obiettivo perché riteniamo sia la migliore disponibile sul mercato. Ma che un prodotto sia sano non basta, deve essere anche buono per garantire che il consumatore lo riacquisti, anche al di là di uno specifico bisogno. Con il nostro ampio portafoglio di prodotto vogliamo essere un approdo sicuro per chi vuole mangiare con gusto, stando bene”.

Tra chi, invece, produce sia biologico che convezionale, è significativo che un’azienda come Fiorentini –  specializzata nella produzione di sostitutivi del pane e di snack ad alta valenza salutistica – abbia portato in fiera tre novità, tutte biologiche a base di legumi: le Hummus Chips, due referenze a base ceci e una a base lenticchie. “Siamo curiosi di vedere come il pubblico le accoglierà a partire da Tuttofood. –  commenta Simona Fiorentini, Export e Marketing Manager dell’azienda di proprietà famigliare -. Anche questi prodotti nascono dal costante lavoro di ricerca e sviluppo e dall’ascolto del mercato. Negli ultimi anni, abbiamo captato l’incremento della domanda di hummus, che si prevede continuerà a crescere a doppia cifra fino al 2028”.

Il biologico non è il core business neppure per Madama Oliva, che comunque lo presidia con il Lupino biologico, all’interno della linea di punta Frutto d’Italia. “Ha una diffusione inferiore rispetto a quello tradizionale, soprattutto per ragioni di prezzo – spiega Sabrina Mancini direttrice marketing di Madama Oliva -. Nel nostro settore, non sempre la materia prima bio è di facile reperibilità, quindi ci attiviamo per sviluppare delle linee dedicate, solo nel caso di richieste specifiche da parte di clienti italiani o esteri. Per esempio, in questo momento produciamo una gamma di olive biologiche, per conto di una importante catena distributiva nazionale”.

Il biologico rappresenta una nicchia, piccola ma dinamica, anche nell’assortimento di referenze a base di succo di limone di Polenghi Food. I dati di mercato, infatti, evidenziano una grande crescita sul prodotto biologico e senza conservanti. Non a caso le novità presentate in fiera riguardano proprio questo ambito: la gamma delle Caraffine Giancarlo Polenghi è composta da succhi 100% puri di limone siciliano e lime, senza conservanti e biologici. A questa si affianca Acti Lemon, mix biologico di succo di zenzero e limone di Sicilia, senza conservanti, confezionato in un flowpack 100% carta FSC.  “Tuttofood è una vetrina internazionale di grande prestigio – dichiara Filippo Scandellari, CEO di Polenghi Food – e la nostra partecipazione è dovuta per continuare a sviluppare il succo di limone italiano, in particolare nel settore del clean-label con i nostri succhi 100% naturali, biologici e senza conservanti”.

Il biologico è presente anche negli stand collettivi, come quello di Linfa, Azienda Speciale della Camera di Commercio delle Marche che ospita numerose eccellenze della regione, tra cui Fiordimonte, pastificio della provincia di Ancona che ha un’offerta che comprende anche una linea biologica. “Oggi – spiega Massimo Porcarelli, managing director dell’azienda (nella foto di apertura in basso a destra) – il biologico ha un peso meno rilevante di quello che vorrei nel nostro fatturato, circa il 20%. Lavoriamo prevalentemente all’estero, dove riusciamo a valorizzare al meglio il prodotto rispetto al mercato interno, nonostante nell’ambito della pasta di semola il differenziale di prezzo tra biologico e convenzionale sia inferiore rispetto ad altri comparti. Trovo ci sia ancora disinformazione sul biologico in Italia, perché il consumatore non si fida, forse anche a causa di una cattiva comunicazione sensazionalistica ad opera di certa stampa. E’ giusto denunciare chi lavora male, ma va anche sottolineato che sono tanti, invece, gli operatori che lavorano correttamente. Si dice che l’Italia sia il Paese del mangiar bene, eppure in Germania i consumi bio sono più alti che da noi… Forse sono loro quelli che mangiano meglio. Ci sono catene distributive che parlano molto di sostenibilità, ma che di fatto hanno completamente abbandonato il bio”.

Decisamente meno critico il punto di vista di Maria Luisa Giacomucci (nella foto di apertura in alto a destra), che si occupa del commercio estero per i produttori di olio dell’azienda abruzzese Famiglia Pomponio. “Il biologico – afferma – rappresenta il 70% della nostra produzione, quota che sta crescendo negli anni. Il mercato premia il biologico, ma il prezzo rappresenta ancora un ostacolo a una maggiore diffusione. Credo che se si riuscisse a incrementare la produzione complessiva di olio bio si riuscirebbe anche ad avere maggiore equilibrio sui prezzi”.

Passando al fresco, il biologico è uno dei segmenti che performano meglio nell’offerta di salumi di Fumagalli Industria Alimentari. “Noi ci collochiamo in una fascia premium del mercato – spiega Pietro Pizzagalli, direttore generale dell’azienda comasca –, il nostro target di clienti cerca qualcosa che caratterizzi il prodotto e il biologico è una caratteristica apprezzata. Presidiando la filiera dall’allevamento riusciamo a superare le tensioni sui prezzi della materia prima biologica, a programmare la produzione e presentarci al retail con prezzi stabili. Il mercato italiano sta crescendo a doppia cifra, anche se Francia e Germania restano i mercati più interessanti per noi, grazie al maggiore sviluppo del dettaglio specializzato. Anche in Italia veicoliamo la nostra produzione a marchio Bioaffettati nello specializzato. Per quanto riguarda, invece, il dettaglio generalista credo che per una maggiore valorizzazione del prodotto bio, sarebbe utile una esposizione dedicata nei punti vendita, per far meglio comprendere al consumatore i motivi del differenziale di prezzo rispetto al convenzionale”.

In ambito ortofrutticolo, OP Solco Maggiore incontrata presso lo stand di Sogemi, che gestisce i mercati all’ingrosso di Milano, crede nelle potenzialità del biologico. “Oggi – spiega Antonio Vocca, direttore generale dell’organizzazione produttori campana (nella foto di apertura in basso a sinistra) – abbiamo oltre 150 ettari certificati a biologica, cui a ottobre si aggiungeranno ulteriori 50 ettari coltivati a Cavolfiore della Piana del Sele IGP. Il biologico è una esigenza, una opportunità da cogliere. E’ un prodotto ma porta con sé un contenuto di valori che vanno diffusi. L’offerta del bio non è solo materiale, ma anche valoriale”.

Nella pluralità delle voci raccolti e nelle legittime differenze di punti di vista, si coglie comunque una diffusa convinzione delle potenzialità di un mercato che, nonostante le complessità legate al prezzo – e non solo – ha ancora grandi margini di crescita.

Elena Consonni

Notizie da GreenPlanet

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