Cambio al vertice per AIAB: Giuseppe Romano è il nuovo presidente

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Da ieri, lunedì 19 aprile, il vertice di AIAB (Associazione italiana agricoltura biologica) ha un volto nuovo: Giuseppe Romano, classe 1979, agronomo, da tempo attivo nel settore. Raccoglie il testimone da Antonio Corbari.

“Il mio percorso professionale – ha dichiarato il neopresidente Romano – è nato e cresciuto nel biologico. Anche quando mi sono confrontato con altre realtà agricole il biologico è stato un obiettivo a cui tendere che non mi ha mai abbandonato. Credo che il bio sia molto più di un metodo di coltivazione. È uno stile di vita, una visione del mondo. Significa scegliere da che parte stare”.

La presidenza di Giuseppe Romano si svolgerà in assoluta continuità, sottolinea l’AIAB nel precisare che l’Ufficio di Presidenza mantiene la collaborazione dei vicepresidenti Monica Coletta e Luis Urra nonché di Antonio Corbari che rimane attivo come membro laico del consiglio direttivo.

La convergenza del Consiglio direttivo di AIAB sul nome di Giuseppe Romano cade in un momento in cui nel settore del bio e attorno ad esso accadono molte cose e molte verranno decise nei prossimi mesi, quindi la presenza di un AIAB con una voce forte è essenziale.

“Abbiamo vinto molte battaglie – ha aggiunto Romano, delegato in questi anni a partecipare per AIAB ai tavoli in cui si discutono le politiche agricole – e siamo usciti dalla nicchia in cui eravamo relegati, ma la strada che ci attende non è in discesa. L’Europa che abbiamo davanti è madre e matrigna, che approva la strategia F2F e poi spinge attraverso la PAC per lo sdoganamento delle NBT (New Breeding Techniques). In Italia invece si parla di transizione ecologica senza considerare il biologico, che è a mala pena citato nel Piano Strategico Nazionale”.

In questo senso la nomina di Romano arriva in un giorno cruciale per la politica del settore made in Italy: proprio ieri  si è infatti insediato il tavolo nazionale di partenariato convocato dal Ministero delle Politiche agricole per la stesura del Piano PAC 2023-27, dove l’AIAB porterà le sue richieste in materia di pagamenti diretti, convergenza interna, eco-schemi, sostegno PSR all’agricoltura biologica.

Con l’insediamento del tavolo nazionale di partenariato si è dato il via ad un percorso condiviso con i rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale e della società civile per la stesura del nuovo PSN, il Piano strategico nazionale.

L’incontro di ieri, infatti, organizzato in un evento online dalla Rete Rurale Nazionale del Mipaaf, è stato aperto dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli e ha visto la partecipazione dei presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, del Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, della Transizione ecologica e della Salute, e tutte le principali associazioni di settore, le organizzazioni professionali, sindacali, il mondo della cooperazione.

“Quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) è una riunione da cui partire e non un punto di arrivo. La sfida che abbiamo davanti è una sfida impegnativa, affascinante per il nostro Paese, che è quella di costruire un sistema agricolo che possa disegnare un nuovo volto per l’agricoltura che vogliamo nel prossimo decennio. Un’agricoltura fatta di innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale”, ha dichiarato Patuanelli, che ha aggiunto: “Sono sei gli obiettivi principali e strategici del PNRR che potranno essere declinati in diversi sotto-obiettivi: potenziare la competitività delle aziende e delle filiere, migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità e rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni, e infine efficientare il sistema di governance, rafforzando le strutture di gestione amministrative a livello nazionale e regionale e costruire un quadro regolamentare semplice ed adeguato alle nuove sfide e alle nuove esigenze. Avremo un percorso da fare assieme che rappresenta una delle sfide che questo governo ha: quella di rafforzare il settore primario che nel nostro Paese è di fondamentale importanza”. (cb)

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