Brunner, direttrice di Biofach: La fiera guarda a Oriente e punta sulla regionalizzazione

Danila Brunner

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Piano di espansione verso il Sol Levante per Biofach, la fiera internazionale tedesca dedicata al bio attualmente in corso nel quartiere fieristico di Norimberga fino al 17 febbraio. Ne parliamo con Danila Brunner, la direttrice della Fiera, in un’intervista esclusiva per GreenPlanet che ci ha concesso durante i giorni di fiera.

– Quali sono gli sviluppi di Biofach nel mondo e da quali istanze nascono?
“Biofach è una fiera leader nel settore biologico – ci dice Danila Brunner -. Abbiamo rappresentanze, tra gli espositori, di oltre 100 Paesi che vengono qui a portare le loro produzioni, le loro tematiche e anche le istanze che arrivano dai movimenti bio dei rispettivi territori. Abbiamo anche una rilevante rappresentanza di associazioni del settore. In questo senso pensiamo di sviluppare nuovi mercati e creare edizioni di Biofach anche verso il Far East con tre nuove edizioni della famiglia Biofach in Giappone, Cina e Thailandia. Questi nuovi trade show si aggiungono a quelli in India, Arabia Saudita, America Latina, Nord America che, tutti insieme, compongono la grande famiglia di Biofach”.

– Quali ragioni alla base di questa sorta di ‘regionalizzazione’ della fiera?
“Abbiamo notato che molte regioni hanno dei bisogni specifici ai quali vogliamo andare incontro, rispondendo con versioni locali della fiera che si aggiungono all’offerta fieristica tradizionale del Biofach di Norimberga”.

– Il settore bio europeo sta cambiando velocemente. Nuovi fornitori, nuove regole, nuovo e instabile lo scenario di mercato. Come si riflettono questi cambiamenti all’interno di questa edizione di Biofach?
“Il mercato bio, non solo in Germania, ma in in tutta l’Unione, sta affrontando grandi sfide specialmente a causa dell’inflazione che non ha risparmiato nessun Paese. Guardando a questa edizione di Biofach siamo fieri di potere affermare che siamo tornati ai numeri del 2019, prima della pandemia. Abbiamo più 2.700 espositori da tutto il mondo distribuiti tra Biofach e Vivaness. Questo per noi significa che gli attori del settore bio hanno dato un chiaro segnale di avere bisogno di questa fiera come piattaforma dove potere incontrare tutti gli attori e dove potere discutere di tutte le soluzioni oggetto del dibattito globale, per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Siamo fieri del fatto che, ancora adesso, dopo tre anni di grandi sfide, Biofach si conferma la piattaforma internazionale e il punto di incontro di riferimento per il settore bio”.

– L’elefante nella stanza del comparto biologico è il tema del prezzo che oggi è il primo driver di acquisto anche per i consumatori di questi prodotti. L’Italia ha perso terreno in Germania che cerca mercati più economici. Quali sono i nuovi Paesi che siete interessati ad approcciare, anche come fiera?
“Vorrei fare una premessa. Non si sta trasformando solo il mercato biologico ma tutto il mercato agroalimentare, specialmente per via delle grandi sfide che stiamo affrontando, ma anche per la crescente consapevolezza del consumatore che chiede cibo salutare e, nello specifico, cibo bio. L’approccio e l’obiettivo di Biofach è quello di portare a Norimberga tutti gli attori e i produttori del settore, da ogni parte del mondo. Non solo per proporre la loro offerta al mercato tedesco: i visitatori presenti vengono 140 Paesi del mondo. Per cui venire a Biofach significa incontrare buyer di tutto il mondo che hanno davanti l’offerta non solo degli espositori tedeschi. Le aziende qui presenti hanno le proprie strategie e considerano la piattaforma di Biofach uno strumento che offre loro delle risposte adeguate”.

– Pensa che ci possano essere alcuni mercati come la Spagna, che stanno crescendo molto nel settore del bio, che possano in qualche modo realizzare, come hanno già fatto con Fruit Attraction su Fruit Logistica, una fiera concorrente al Biofach? In altri termini, regionalizzando, in qualche modo la fiera, con le varie edizioni sparse nel mondo, non la si rende più vulnerabile sul mercato dei trade show?
“La mia risposta è sempre quella. A Norimberga abbiamo tutto il range di attori e siamo focalizzati, fra le altre cose, anche sulle istanze di qualità e di origine del prodotto che qui a Norimberga hanno sempre trovato e trovano una risposta soddisfacente grazie alla presenza di un grandissimo e diversificato numero di attori presenti”.

Mariangela Latella
maralate@gmail.com

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