La ricerca di design sulle bottiglie di vino è stata un’attività fiorente negli ultimi anni.
Le cantine hanno cercato di distinguersi adottando bottiglie più o meno allungate, di colore diverso ma sempre e comunque in vetro. Alcune aziende si sono persino rivolte ai maestri vetrai di Murano per dare un’immagine di eccellenza al proprio prodotto. Fino ad oggi abbiamo visto sul mercato comparire vini biologici e vini bio-dinamici in bottiglie rigorosamente di vetro.
D’altra parte, abbiamo assistito, già anni fa, alla comparsa di vini da tavola "di pronta beva" ovvero di qualità media o medio-bassa contenuti in confezioni di tetrapack. Adesso, arriva dall’Inghilterra una nuova idea sostenibile: il vino green anche nell’imballaggio. Le bottiglie di carta – perché di questo si tratta – promettono di ridurre drasticamente il costo dello smaltimento dei rifiuti. Del peso di 55 grammi contro i 500 che ne può pesare una bottiglia di vetro, la bottiglia di carta ha un impatto sull’ambiente, in termini di costo di produzione, trasporto e smaltimento, pari al 10% della bottiglia tradizionale. Greenbottle, la ditta che la produce, la sta già testando nei supermercati Asda.
Tra i lettori di GreenPlanet ci sono produttori di vino biologico e bio-dinamico, oltre ovviamente a consumatori dell’uno e dell’altro. Apriamo un dibattito. Che cosa ne pensano i produttori della proposta di Greenbottle e che cosa ne pensano i consumatori? Si può superare l’immagine del vino di qualità abbinato alla bottiglia di vetro con un nuovo binomio qualità-carta? Sotto il profilo dei contenuti non vi è dubbio: l’abbinamento vino bio – contenitore di carta è assolutamente quello più coerente ma le consuetudini sono dure a morire. Che ne pensate? Non potrebbe venire da Oltremanica l’inizio di una "rivoluzione"? Potete condividere i vostri pensieri postandoli sul nostro profilo Facebook cliccando QUI.
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