In un momento storico in cui l’acqua è bene primario ancor più del passato, data la sua mancanza e i cambiamenti climatici che colpiscono il pianeta senza distinzione di zona e stagione, appare strano che possano esserci luoghi in cui si coltiva senza irrigare. Ancor più strano se pensiamo che questo luogo è nel Mediterraneo a soli 70 km dall’Africa. Stiamo parlando di Pantelleria.
Qui l’agricoltura avviene attraverso l’aridocoltura, perché non vi è acqua dolce, ma l’umidità e l’acqua piovana consentono la crescita di meravigliose colture uniche al mondo per sapore e caratteristiche.
“È il caso dell’ulivo – spiega Emanuela Bonomo, dell’omonima azienda agricola (nella foto di apertura) – piante che qui sono più dei cespugli fra cui si cammina che non degli alberi che coprono”. Ciò è dato dal fatto che Pantelleria è un’isola molto ventosa, con clima assolutamente mediterraneo e piovosità scarsa. L’olio è prodotto dalla tipica cultivar locale chiamata “biancolilla” a causa delle foglie biancastre e per la presenza di una lanugine che le ricopre, così da creare una barriera contro il vento ma accogliere l’umidità.