Il Parlamento italiano ha presentato tre proposte di legge per consentire la sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita (TEA), nuove biotecnologie applicate all’agricoltura che si differenziano dagli OGM perché accelerano processi naturali senza il trasferimento di DNA tra piante della stessa specie.
Si tratta di un tema tanto discusso portato ancora una volta alla ribalta dalle mozioni firmate dal presidente della commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo, dal segretario della commissione Agricoltura della Camera Raffaele Nevi e dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio.
Finora le TEA sono state confinate nei laboratori a causa dei divieti sugli OGM del 2001, ma potrebbero rivelarsi utili per salvare alcune varietà di piante e frutta e rispettare i nuovi obblighi ambientali imposti dall’Unione Europea. L’Italia potrebbe così diventare il primo Paese in Europa a sperimentare queste tecniche, anticipando la normativa europea.
Per il via libera si parla di un “provvedimento ponte” a costo zero, applicabile tramite un emendamento al decreto siccità.
A rivelare tali indiscrezioni è stato lo stesso segretario della commissione Agricoltura Raffaele Nevi (nella foto accanto) in occasione di un incontro alla Camera promosso da 15 associazioni della filiera agroalimentare per l’innovazione in agricoltura riunite nel coordinamento “Cibo per la mente”. “È un momento favorevole e sul tema – ha confermato Nevi – c’è grande condivisione anche tra le associazioni di categoria. Le TEA sono fondamentali per il futuro dell’agricoltura, soprattutto in Italia. Non possiamo perdere quest’occasione di fronte ai cambiamenti climatici e all’aumento dei costi che stanno mettendo a rischio la produzione agricola in molte aree del Paese”.
La Redazione