Alcune tendenze internazionali del biologico sono state rese note da Bionext, l’agenzia che conduce ricerche sul settore per conto del Ministero olandese all’agricoltura. Per ogni Paese vengono considerati il fatturato derivante dal biologico, le marche, le abitudini dei consumatori, lo sviluppo dell’agricoltura e gli aspetti culturali delle imprese.
Le informazioni sono ottenute in collaborazione con ambasciate, organizzazioni di settore e comitati agricoli.
Bionext ha fatto il punto della situazione su 5 Paesi. Dalla ricerca si evince che la Danimarca è prima in Europa per la quota occupata dal biologico dentro il mercato alimentare: oltre l’8 per cento.
BELGIO
Alla fine del 2014, nelle Fiandre, c’erano 343 aziende biologiche, un incremento del 7% rispetto al 2013. La zona di produzione è diminuita leggermente a 5.042 ettari (compresa la superficie in conversione).
La reperibilità dei terreni è un altro ostacolo per la crescita dell’agricoltura biologica, soprattutto a causa dei prezzi elevati dei lotti nelle Fiandre. Nel 2014, in Vallonia, il numero degli agricoltori biologici è aumentato a 1.287; stessa cosa per la superficie coltivata che è arrivata a 61.651 ettari (l’8,6% delle terre agricole totali). La superficie coltivata biologica a Bruxelles è praticamente nulla.
CANADA
Visto il tipo di clima, il Canada è un grande importatore di prodotti biologici. Infatti, circa l’80% degli alimenti biologici commercializzati in Canada è importato, soprattutto da Stati Uniti e Messico. L’import-export è facilitato dagli accordi con Giappone, Unione Europea, USA, Costa Rica, Taiwan e Svizzera. Il valore del mercato alimentare biologico in Canada è triplicato dal 2006 e, al momento, è il quarto al mondo. Sono circa 20 milioni i canadesi che acquistano prodotti biologici ogni settimana. Ciò ha stimolato alcuni agricoltori locali a intraprendere questa via.
DANIMARCA
La Danimarca è leader nel mondo in materia di alimentazione biologica. Con oltre il 7%, la sua superficie agricola destinata al bio è tra i primi tre posti nell’Unione Europea. La quota di fatturato supera l’8% e tutti sanno che l’agricoltura e l’alimentazione biologica continuano a crescere in Danimarca. Il successo del biologico in Danimarca mostra cosa è possibile fare se i quattro attori principali, vale a dire i consumatori, i coltivatori, il commercio e il governo si assumono congiuntamente la responsabilità. Il consumatore danese è focalizzato sulla sostenibilità e la salute ed è pronto a pagare di più per questi valori. In Danimarca sono soprattutto le persone giovani (e le famiglie) fino a 40 anni e le persone con un’istruzione superiore ad acquistare prodotti biologici.
GRAN BRETAGNA
Nel Regno Unito, l’agricoltura biologica ha attraversato una forte crescita dopo l’anno 2000 per poi rallentare molto dal 2008 a causa della crisi. Il mercato si è stabilizzato nuovamente dal 2012. Nel 2014 è stata registrata una crescita del 4% per il mercato biologico contro una riduzione dell’1% per l’industria alimentare convenzionale. Si prevede che questa crescita sia ripresa a partire dal 2015. Pertanto, anche l’agricoltura inglese ha approfittato della domanda di prodotti biologici. Negli ultimi anni, nel Rapporto sul Mercato Biologico si è fatto riferimento più volte a come i produttori potrebbero continuare a soddisfare la crescente domanda. Questa impostazione è ancora presente, e il sostegno finanziario offerto dal 2016 al mercato del biologico fornirà una spinta alla fiducia dei coltivatori. Il punto di svolta sembra vicino.
STATI UNITI
Gli Stati Uniti sono il mercato biologico più grande al mondo. I prodotti biologici sono passati dal fare parte dello stile di vita di un piccolo gruppo di consumatori a un uso regolare da parte della maggior parte degli americani. E’ previsto che negli USA la popolarità del biologico continuerà ad aumentare nei prossimi cinque anni, perché le famiglie destinano più denaro a questi prodotti (con un aumento annuale del 2,4%) e la salute gioca un ruolo sempre più importante. Questi fattori creano un’importante opportunità per la produzione agricola e alimentare, al fine di soddisfare un mercato destinato a diventare la tendenza principale.