Biofertilizzanti dagli scarti del caffè Trucillo

STANDARD PER SITO GREENPLANET (4)

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn

Due tonnellate. È questo il quantitativo di silverskin fornito da Caffè Trucillo ad Agriges, produttore di concimi e fertilizzanti, tra le prime quattro aziende nazionali del settore.

La silverskin è il rivestimento esterno che ricopre ogni chicco di caffè e si secca e stacca con la fase di tostatura. Viene solitamente considerata uno scarto da inviare in discarica, ma rappresenta, invece, un prodotto preziosissimo in agricoltura, perché migliora la fertilità del suolo agrario. È in questo contesto che si inserisce il progetto di economia circolare permesso dalla collaborazione virtuosa fra le due aziende campane.

Nello specifico, grazie alle tecnologie introdotte nel sito produttivo della torrefazione di Caffè Trucillo, alle porte di Salerno, la silverskin viene recuperata per aspirazione e compattata in un macchinario esterno che la aggrega in piccole parti simili al pellet. Il sottoprodotto viene, quindi, inviato ad Agriges, dove viene impiegata per la produzione di un ammendante organico consentito in agricoltura biologica.

L’utilizzo della silverskin per la produzione di ammendanti è parte del più ampio progetto di Agriges, “Green Path”, che rappresenta il cammino attraverso cui l’azienda si allinea alle nuove richieste della strategia “From farm to fork”, mirata a guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.

Per questa buona pratica e altre azioni concrete di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, Caffè Trucillo è stato annoverato come caso virtuoso, nella recente pubblicazione “Sostenibilità e PMI”, libro edito da Egea, casa editrice dell’Università Bocconi.

Nel corso di quest’intervista, Cesare Trucillo, terza generazione della famiglia e sales manager Caffè Trucillo, ha approfondito il progetto e l’impegno di Trucillo a favore dell’economia circolare.

– Com’è nata l’idea di questo progetto? 

L’idea nasce inizialmente da un’esigenza interna all’azienda: lo smaltimento di un sottoprodotto che ogni torrefazione si trova in qualche modo a dover gestire. Speravamo che potesse essere una risorsa e non solo un rifiuto e, dopo aver scoperto l’esistenza del progetto “Green Path”, abbiamo avviato un’attenta ricerca per riuscire a gestire l’intero processo in maniera regolata, tracciabile e trasparente.

– Come viene utilizzata la silverskin? 

L’utilizzo della silverskin come sottoprodotto, e non come scarto o rifiuto di produzione, è possibile grazie al fatto che essa è originata da un processo di produzione, la tostatura, di cui costituisce parte integrante, e ha caratteristiche intrinseche che la rendono utilizzabile direttamente, senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale. Questo progetto, inoltre, ci rende particolarmente orgogliosi perché attesta la qualità del nostro caffè. Per poter essere riutilizzata, infatti, la silverskin deve provenire da una materia prima di altissima qualità e non deve essere stata esposta a contaminanti.

– Che valore ha l’economia circolare per Caffè Trucillo? 

L’economia circolare, così come la sostenibilità, è un goal attuale e un target futuro utile a restituire in maniera indiretta valore aggiunto ai prodotti e ai processi dell’azienda riducendo l’impatto che la stessa ha sull’ambiente e sulle forme di vita che lo abitano. Il nostro è un prodotto che nasce dal rapporto imprescindibile con la terra e puntiamo a restituire ad essa quanto più possibile. L’economia circolare rappresenta un’impostazione al lavoro che comporta sì un impegno e un investimento non indifferenti ma che allo stesso tempo ci permette di raggiungere questo importante obiettivo.

– Avete altri progetti in cantiere in ambito economia circolare?

Sì, attualmente doniamo alle aziende agricole del territorio i sacchi di juta, utilizzati per il trasporto del caffè crudo dai Paesi di origine. Grazie a questo progetto recentemente abbiamo contribuito, con i nostri sacchi, alla pacciamatura di un castagneto di circa 7 ettari. Inoltre, abbiamo sicuramente un occhio attento anche al settore degli imballaggi, per quanto concerne soprattutto la riciclabilità e un eventuale riutilizzo alla fine del LCA (Life Cycle Assesment). Il nuovo barattolo Trucillo a fine vita può essere riciclato attraverso raccolta differenziata oppure utilizzato come vaso per una piantina di basilico o come contenitore.

Stefania Tessari

Seguici sui social

Notizie da GreenPlanet

news correlate

INSERISCI IL TUO INDIRIZZO EMAIL E RESTA AGGIORNATO CON LE ULTIME NOVITÀ