Il comunicato finale del Biofach di Norimberga (13-16 febbraio) si è fatto attendere ma finalmente (pochi giorni fa) è arrivato. All’edizione di quest’anno dei due saloni BioFach e Vivaness – si legge nel testo – la proposta dei 2.396 espositori (nel 2012 erano stati 2.420), come consueto varia, innovativa e di alta qualità, ha appassionato ben 41.794 visitatori (nel 2012: 40.315) da 129 paesi (internazionalità: 44%). Com’è tradizione, tra le nazioni top 5, oltre alla Germania: Italia, Austria, Francia e Paesi Bassi.
In occasione del Salone Mondiale per Prodotti Biologici (BioFach) e del parallelo Salone Pilota della Cosmesi Naturale e del Wellness (Vivaness) sono arrivate notizie positive dal settore: il mercato internazionale continua a registrare crescite. Nel 2012 in Germania il fatturato bio è aumentato del 6%, superando così i 7 miliardi di euro. A livello internazionale con i prodotti bio si realizzano circa 63 miliardi di dollari.
Fermo restando il costante incremento della richiesta da parte dei consumatori, il potenziale del mercato non è affatto esaurito: questa la posizione sia dell’ente patrocinatore internazionale del BioFach, l’International Federation of Organic Agriculture Movements (IFOAM), sia dell’ente promotore nazionale, l’Unione tedesca degli operatori economici del settore ecologico alimentare Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft (BÖLW).
Fin qui il testo ufficiale, che dice: pur con un calo di espositori (un calo modesto, pari a 24 unità: ma sono i metriquadri che contano e non sono stati diffusi), i visitatori sono aumentati di circa 1.500 unità. In sintesi: Biofach tiene. E aggiungiamo per quello che abbiamo visto: tiene e si conferma una fiera di qualità sia per livello espositivo sia per contenuti.