Primo trimestre 2020 positivo per Brio SpA, grazie soprattutto all’accresciuta presenza sui mercati esteri – Germania, Svizzera e Austria in particolare – ma anche al recupero sul mercato interno nel mese di marzo. Il fatturato si attesta sui 12 milioni di euro con la componente export che sale al 47% del totale.
L’allarme sanitario non ha mancato di creare qualche incertezza anche nell’azienda veronese che nel Gruppo Agrintesa-ApoConerpo sovrintende alle produzioni biologiche, ma sono state mese in atto immediatamente misure preventive e cautelative come la “distanza Droplet” tra gli operatori in linea produttiva, una precisa turnazione con gruppi di lavoro distinti che non si incrociano mai, accessi presidiati in entrata e uscita del prodotto, accessi separati per dipendenti che hanno funzioni diverse, barriere fisiche nel ricevimento e nella spedizione della merce verso i trasportatori-corrieri per evitare qualsiasi contatto, smart working con presidio a rotazione degli uffici, ovviamente l’utilizzo di mascherine.
Queste le premesse di un lavoro efficiente e di un marzo positivo sul mercato interno e che ha manifestato un vero e proprio balzo in avanti all’estero nelle ultime due settimane del mese. Lo conferma il marketing communication consultant Luca Zocca: “L’allarme per la situazione sanitaria, dapprima in Italia poi praticamente in tutta Europa, ha accentuato la ricerca di cibi salutari con un alto contenuto di vitamine che sono caratteristiche tipiche dell’ortofrutta”.
“Le categorie che hanno maggiormente beneficiato di questo trend – precisa Luca Zocca – sono stati in assoluto i kiwi, i limoni e i broccoli, ma in termini percentuali stiamo registrando un deciso incremento anche nelle vendite dei nostri cavolfiori, dell’aglio e dell’ultimo prodotto che abbiamo lanciato, l’asparago verde bio, che è davvero partito molto bene”.