Attenzione a non penalizzare i produttori italiani

MASAF

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È in programma per giovedì 18 luglio il Tavolo del Biologico di Confcooperative. All’ordine del giorno due temi cruciali per il futuro dell’agricoltura biologica in Italia: l’aggiornamento delle tabelle di non conformità e la gestione dei residui chimici. Due questioni che hanno un impatto significativo sull’intero settore, sia in termini di competitività delle aziende bio italiane sia per la fiducia dei consumatori nei prodotti certificati.

Da una parte, infatti, le attuali tabelle di non conformità, risalenti al 2013, necessitano di un aggiornamento per allinearsi al Regolamento UE 2018/848. Entrato in vigore nel 2022, il Regolamento ha introdotto nuove normative che devono essere riflesse nelle tabelle per garantire chiarezza e coerenza nel settore e il Decreto Ministeriale 309/2011, che regola la gestione delle non conformità, richiede dunque una revisione per includere queste nuove disposizioni, anche per la definizione dell’intenzionalità delle violazioni.

L’altro tema riguarda la gestione dei residui chimici nei prodotti biologici. Oggi il limite è fissato a 0,01 parti per milione, come stabilito dal Decreto Controlli 148. Questo limite rigoroso è fondamentale per mantenere elevati standard qualitativi, ma potrebbe rappresentare una sfida eccessiva per i produttori italiani, specialmente in un contesto competitivo internazionale dove altri Paesi potrebbero adottare normative meno stringenti.

È essenziale che il MASAF consideri attentamente l’impatto delle eventuali nuove disposizioni sul settore biologico italiano. Mentre l’aggiornamento delle tabelle di non conformità e la gestione dei residui chimici sono passi necessari per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti biologici, è altrettanto importante evitare l’imposizione di vincoli troppo restrittivi che potrebbero mettere in difficoltà i produttori nostrani rispetto ai loro concorrenti internazionali.

In questo contesto, un equilibrio tra rigorosità normativa e competitività economica è fondamentale. Le decisioni che verranno prese dovrebbero riflettere questo equilibrio, supportando il settore nel mantenere elevati standard qualitativi senza comprometterne la competitività sul mercato globale.

Il percorso verso un biologico più trasparente e sicuro deve essere gestito con attenzione per non penalizzare i produttori italiani. Invitiamo il Ministero a considerare con attenzione queste dinamiche.

La Redazione

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