Alla scoperta del camoscio nel Parco dell’Adamello

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Il camoscio è uno degli ungulati oggi più diffusi sulle Alpi, retaggio di antiche migrazioni faunistiche risalenti al Pleistocene medio inferiore (500 mila anni fa). Tipico abitante dell’orizzonte montano alpino e subalpino, il camoscio frequenta le aree forestali di conifere e latifoglie, ricche di sottobosco e intervallate da pareti rocciose scoscese, radure e canaloni e soprattutto versanti erbosi al di sopra del limite arboreo sino all’orizzonte della neve.

Negli ultimi mesi dell’anno, nella stagione degli amori, è possibile assistere agli affascinanti rituali di corteggiamento della specie che consistono in spettacolari inseguimenti tra maschi su roccia o su neve che possono terminare in scontri tra rivali. In questo periodo, le prime nevicate e le prime gelate in quota sembrano eccitare i giovani camosci che si esibiscono in vere e proprie danze, salti sul posto, scivolate sui versanti, girotondi in aria e corse mozzafiato sulle pareti ghiacciate. I maschi, distratti nel corso dei lunghi inseguimenti, arrivano inavvertitamente anche a breve distanza dagli osservatori che possono così osservarli da vicino in tutta la loro potenza e bellezza.

Nel Parco dell’Adamello il camoscio è l’ungulato meno raro, in una provincia – quella di Brescia – caratterizzata dalla più bassa densità della specie su scala alpina (Fonte: ISPRA) e più in generale dalla peggiore situazione faunistica su scala regionale ed alpina a causa del frequente bracconaggio. La popolazione dell’Adamello, che svolge dunque un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità nel settore alpino e prealpino orientale della Lombardia, nel 2005 contava 240 soggetti, ancora molto pochi rispetto ai 2.400 che costituiscono la consistenza obiettivo secondo uno studio commissionato dall’Ente Parco.

L’associazione ‘Uomo e Territorio Pro Natura’ invita a visitare il Parco per osservare questo spettacolo con due méte facilmente raggiungibili anche da parte di famiglie con bambini: la Val Salarno di Saviore dell’Adamello (BS) e la Conca del Volano di Cimbergo (BS). Ecco alcune informazioni pratiche.

Val Salarno di Saviore dell’Adamello

La Val Salarno, insieme alla Val Malga, costituisce anche una delle aree chiave per la tutela dello Stambecco nel Parco dell’Adamello. Percorrendo la Val Salarno è possibile osservare anche aquile reali, galli forcelli, coturnici, pernici bianche, ermellini e talvolta è stata rilevata la presenza di giovani orsi bruni in fase erratica.

Come arrivare: da Saviore dell’Adamello seguire le indicazioni per la frazione Fabrezza/Val Salarno, prendendo una strada che sale a sinistra in prossimità di un parcheggio che si affaccia sulla valle di Saviore. Dopo una vicina curva a destra (attenzione alla segnaletica stradale) seguire la stretta strada che conduce a Fabrezza dove è necessario lasciare l’auto.

Punto di partenza: Località Fabrezza di Saviore dell’Adamello (1.458 m s.l.m.).

Segnavia e tempi di percorrenza: Segnavia CAI n. 14 – 2 ore e 30′ (Fabrezza/Lago Salarno 1 ora e 45′ Lago Salarno/Rifugio Prudenzini 45′) – dislivello 780 metri.

Difficoltà: Escursionistico (Fabrezza – Rifugio Prudenzini).

Dove mangiare e dormire:

Gruppo Italiano Amici della Natura Sezione di Saviore dell’Adamello – via Guani 12 Saviore dell’Adamello (BS) – tel.: 0364 634664 Cell.: 3356871116 – amnat@libero.it -http://www.amicidellanaturasaviore.org/wordpress/

Agriturismo Valsaviore – Azienda agricola e centro equestre di montagna, Loc. Planosts.n.c. Cevo (Bs)

– tel: 3382968392-0039 0305030541 – info@agriturvalsaviore.com – az.agr.Planost@agriturvalsaviore.com – equimont@agriturvalsaviore.com

Conca del Volano di Cimbergo

Chiamata anche conche gemelle, la conca della Zumella e la conca del Volano sono interamente comprese nell’area del Programma territoriale ‘Nelle Terre dell’Orso’ e del programma locale ‘Paspardo nel cuore’. Qui, presso la Malga Zumella, il 21 maggio 1996 e poi il 9 maggio 1997 sono stati effettuati due rilasci di stambecchi (6 e 5 animali rispettivamente) al fine di riportare la specie nel settore centrale del Parco dell’Adamello.

Come arrivare: dal fondovalle camuno seguire le indicazioni stradali per Paspardo. Appena prima di entrare nell’abitato sulla vostra sinistra troverete un ampio parcheggio nel quale vi consigliamo di lasciare l’automobile.

Punto di partenza: Abitato di Paspardo (978 m s.l.m.). Segnavia e tempi di percorrenza: Segnavia CAI n. 22 e n. 117 (Paspardo/Rifugio Colombè) – dislivello 722 metri in 2 ore scarse. Segnavia CAI n.78a fino al Rifugio De Marie al Volano (230 m di dislivello in due ore circa). Segnavia n. 16 per scendere dal Volano fino a raggiungere la strada asfaltata che riporta a Paspardo (circa 1 ora e 30′). Il Bivacco di Paspardo è raggiungibile seguendo il segnavia n. 117 che porta alla Cima delle Basse (2.451 m s.l.m., verso il Lago d’Arno) mentre il Bivacco Macherio seguendo il n. 16 in direzione opposta a quella che conduce al Rifugio De Marie.

Difficoltà: turistico/escursionistico (abitato di Paspardo/Rifugio Colombè/Rifugio De Marie/Abitato di Paspardo).

Dove mangiare e dormire

Ostello del Pittore – Posti Letto: 24 – Posti Pranzo: 75 – Posti Tavola Esterni: 30 – Indirizzo: Via C. Bertolotti, 11, Paspardo. Altitudine: 978 m s.l.m. Gestore: Claudio Salari – tel: 0364.48.372 – 338.85.42.786 – e-mail: info@ostellodelpittore.it – http://www.ostellodelpittore.it

Rifugio Colombè

Posti Letto: 35 – Posti Pranzo: 40 – Posti Tavola Esterni: 20 – Posti Locale Invernale: 10.

Coordinate: Lat 46° 2′ 40,4” Long 10° 23′ 3,8”

Altitudine: 1.710 m s.l.m.

Gestore: Giosuè Zambetti (AlpiAndeDue-Operazione Mato Grosso)

Telefono: 328.79.78.334 – 329.68.26.098

E-mail: info@rifugiocolombe.it

http://www.rifugiocolombe.it

Rifugio De Marie al Volano

Posti Letto: 25 – Posti Pranzo: 60 – Posti Tavola Esterni: 50.

Coordinate: Lat 46° 1′ 13,4” Long 10° 24′ 12,5”

Altitudine: 1.480 m s.l.m.

Gestore: Claudia De Marie

Telefono: 0364.33.11.21 – 0364.48.053

E-mail: rifugio.volano@libero.it

http://rifugiovalcamonica.com 

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