Alce Nero cresce all’estero aspettando il ‘dopo Cavazzoni’

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Per festeggiare i primi quarant’anni di attività Alce Nero ha scelto Biofach 2018. La prima Fiera del biologico al mondo si è rivelata la cornice ideale per celebrare i successi dello storico brand bolognese, proiettandolo contemporaneamente nel futuro. A Norimberga sono state presentate ufficialmente oltre confine le ultime referenze inserite in assortimento, che coinvolgono in particolare la nuova divisione Alce Nero Fresco, nata la scorsa estate dalla collaborazione con La Linea Verde e Brio.

‘Partecipare al Biofach è molto importante per noi poiché è un momento di incontro con i nostri clienti internazionali. Alce Nero è presente in oltre 35 Paesi (soprattutto in Asia). La nostra politica di marca, che non prevede in alcun modo la Private Label ma stabilisce un posizionamento premium del marchio, si fonda sulla fiducia reciproca con i diversi partner. Eventi così servono per rafforzare questo tipo di rapporto’, dichiara a GreenPlanet l’amministratore delegato Massimo Monti incontrato a Norimberga.

Ad oggi per Alce Nero l’estero rappresenta il 20%; la distribuzione nei cosiddetti mercati maturi avviene all’interno dei soli canali specializzati mentre in quelli in via di sviluppo (Est Europa e Asia) comprende anche la GDO.

‘Il Far East offre ottime prospettive di crescita: in Giappone abbiamo già ottenuto grandi soddisfazioni mentre in altri Paesi stiamo osservando un forte aumento di interesse. Le opportunità sono buone, ma ci sono anche alcune minacce. La nostra strategia è presidiare quanto più possibile i mercati cercando di trasmettere il plusvalore che da sempre ci contraddistingue. Al momento la nostra comunicazione in Asia è soprattutto B2B, ma nei mercati più ricettivi come Giappone e Singapore si stanno già avviando campagne social mirate’.

Parlando del mercato domestico, Monti sottolinea i risultati raggiunti in termini di notorietà del marchio: ‘La distribuzione ponderata (iper e super) è di circa il 94%. Sebbene alta è una percentuale che non tiene conto dell’eccezionale penetrazione di Alce Nero nello specializzato, che da solo rappresenta tra il 25 e il 30% del fatturato nazionale’.

Per il futuro non ci sono dubbi: la crescita sarà concentrata sul comparto del fresco, ‘dove il biologico raggiunge, per sua stessa natura, la massima espressione’. Qualità organolettiche, elevati contenuti nutrizionali e di servizio sono i driver che continueranno a guidare lo sviluppo aziendale.

Infine circa le recenti dimissioni del presidente Lucio Cavazzoni, rassegnate per scendere in politica tra le fila di ‘Liberi e Uguali’ (vedi news), l’ad non si sbilancia. ‘Per ora ciò che più ci preme è un esito a favore del nostro ex presidente alle votazioni del 4 marzo, non solo per l’affetto che ci lega ma soprattutto per l’immensa stima che riponiamo in lui. Sappiamo che la sua eventuale elezione rappresenterebbe una grande opportunità per l’agricoltura italiana e una risorsa per il comparto del biologico. Riguardo Alce Nero non è ancora dato sapere nulla; sicuramente il nuovo presidente verrà eletto verso la fine di aprile in occasione del rinnovo del Cda, il cui mandato è in scadenza. Tuttavia mi sento di dire che, al contrario di quanto accaduto con la nomina di Cavazzoni tre anni or sono, sarà scelto tra i soci della compagine aziendale’.

Chiara Brandi

 

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