Vini biologici, vini bio-dinamici anche al di fuori della sezione specializzata Vivit.
La prima giornata di VinItaly 2012, a Verona, ha segnato una presenza importante di vini da uve bio provenienti da diverse regioni italiane e anche dall’estero. Il fenomeno nuovo è l’attenzione di storiche cantine italiane verso il segmento bio. Per quanto riguarda il SOL, il Salone dell’olio abbinato a VinItaly, la presenza dei prodotti bio è ancora più marcata ed evidente.
L’attualità del vino bio è tuttavia speciale perché dal 1° agosto entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo sulla vinificazione biologica e non poche cantine stanno correndo per essere pronte per l’appuntamento.
Fino ad oggi, nel più vasto mondo delle produzioni agricole e alimentari biologiche il vino ha rappresentato una parte molto piccola, con una superficie di viti bio inferiore al 5% del totale delle superfici italiane occupate dall’agricoltura biologica.
Inoltre, il prodotto made in Italy ha incontrato sinora bassissimi riscontri sul mercato interno ed è stato costretto a prendersi le sue soddifazioni all’estero, in particolare in Germania.
Quello che si è notato, nella prima giornata di VinItaly, è che il bio non è solo un vino che tende alla naturalezza e alla salubrità ma sempre di più è anche un vino che può essere apprezzato dagli intenditori per le sue qualità organolettiche ed enologiche.
‘La crescita del settore nel nostro Paese – ha detto a GreenPlanet l’ad del CCPB di Bologna Fabrizio Piva – è testimoniato dal passaggio di un numero sempre maggiore di vigneti alla conduzione secondo il metodo biologico, soprattutto in Sicilia e Puglia ma anche nelle altre regioni a vocazione vinicola’.
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