Agroalimentare italiano: calano i fitofarmaci tradizionali mentre i principi attivi bio crescono del 133%

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Il 12 dicembre scorso, durante il Convegno Nazionale di COMPAG, la Federazione nazionale delle rivendite agrarie, è stato tracciato un quadro aggiornato sulle trasformazioni del settore agroalimentare italiano, con particolare attenzione all’innovazione e alla sostenibilità. I dati dell’Osservatorio Agrofarma evidenziano una significativa riduzione delle vendite di prodotti fitosanitari tradizionali: rispetto al triennio 2012–2014, le vendite del periodo 2021–2023 risultano in calo del 18%, con una diminuzione complessiva dei volumi dei principi attivi pari al 24%.

In questo contesto di riduzione, cresce l’attenzione verso soluzioni più sostenibili: i principi attivi di origine biologica registrano un aumento del 133%, segnalando un’evoluzione netta del mercato verso pratiche agricole più rispettose dell’ambiente. In Italia sono attualmente autorizzati 2.332 agrofarmaci, di cui 393 destinati all’agricoltura biologica, mentre l’84,6% dei prodotti presenti sul mercato è stato approvato dopo il 2011, a testimonianza di un ricambio generazionale dell’offerta e di una spinta all’innovazione.

Il convegno ha inoltre messo in luce la forza del comparto agroalimentare italiano sul fronte internazionale. Secondo i dati ISMEA, nel 2024 l’export ha sfiorato i 70 miliardi di euro, con un incremento dell’87% nell’ultimo decennio, e nei primi nove mesi del 2025 le esportazioni risultano in crescita del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il comparto agroalimentare italiano si conferma dinamico e in trasformazione, puntando sempre più su innovazione e sostenibilità. L’attenzione crescente verso pratiche agricole responsabili e prodotti biologici testimonia come il settore stia rispondendo alle sfide contemporanee, dal mercato interno alle opportunità internazionali. In questo contesto, l’evoluzione della filiera non riguarda solo i numeri, ma anche l’adozione di strategie che coniugano efficienza, sicurezza e rispetto per l’ambiente, delineando un futuro in cui competitività e sostenibilità camminano di pari passo.

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