Agricoltura bio e sviluppo delle aree montane: esperti a confronto alla “Festa del BIO e MontagnaMadre”

festa del bio

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La rivalutazione delle aree interne e di montagna passa dall’agricoltura biologica. La transizione agroecologica rappresenta una concreta opportunità per rivitalizzare le economie locali nelle zone rurali generando un valore aggiunto per questi territori. Grazie a pratiche agricole rispettose degli habitat e della biodiversità, è possibile preservare i “servizi ecosistemici” che derivano da tali aree, il paesaggio montano e valorizzare il patrimonio ambientale, turistico e culturale di questi territori.

L’agricoltura biologica può fare davvero la differenza nella vita delle comunità montane e delle zone interne, creando nuove opportunità di lavoro, arginando l’abbandono, in particolare per le giovani generazioni, che possono sperimentare modelli produttivi virtuosi in grado di salvaguardare il territorio, rendendo così le aree montane più attrattive e sostenibili.

Questi i temi al centro della “Festa del BIO e MontagnaMadre”, la due giorni di manifestazione organizzata da FederBio e Slow Food Italia, con il supporto della divisione Mountain Partnership della FAO e dell’Orto Botanico-La Sapienza.

All’evento, moderato da Patrizio Roversi e Tessa Gelisio, interverranno numerose personalità di spicco del settore:

  •    Luigi D’Eramo – sottosegretario del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
  •    Stefano Gatti – direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo del MAECI
  •    Camilla Laureti – europarlamentare
  •    Giorgio Grussu – project coordinator, Mountain Partnership Secretariat, FAO
  •    Maria Grazia Mammuccini – presidente FederBio
  •    Barbara Nappini – presidente Slow Food Italia
  •    Stefano Ciafani – presidente Legambiente
  •    Gianluca Brunori – presidente Sidea – Società Italiana di Economia Agraria
  •    Marco Bussone – presidente UNCEM – Unione nazionale comuni comunità enti montani

Fonte: Ufficio Stampa FederBio

 

Notizie da GreenPlanet

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