A Roma i progressi italiani nelle bioplastiche

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L’Italia sta dimostrando al mondo che attraverso la bioeconomia e con sinergiche politiche mirate alla riduzione di uso e consumo di sacchi di plastica è possibile oggi stimolare investimenti privati in tecnologie d’avanguardia e creare posti di lavoro in regioni fortemente intaccate dalla crisi. Nell’attuale dibattito in corso in sede comunitaria a seguito della pubblicazione del Libro Verde sui Rifiuti Plastici, Kyoto Club ha deciso di lanciare anche in versione italiana il libro edito da Edizioni Ambiente dal titolo ‘Bioplastiche: un caso studio di Bioeconomia in Italia’ con la partecipazione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando. Il libro sarà presentato a Roma il 9 settembre, dalle ore 10, al ministero dell’Ambiente, sala Europa, in via Capitan Bavastro, 174.

Scopo del libro, che è stato lanciato nella sua versione inglese presso il Parlamento Europeo lo scorso 6 marzo alla presenza di policy makers provenienti da tutta Europa, è presentare il ‘caso Italiano’ di bioeconomia che trae la sua origine dalla evoluzione della ricerca e innovazione del settore delle bioplastiche biodegradabili da un lato e dallo sviluppo virtuoso della filiera del compost di qualità, da rifiuto municipale raccolto in modo differenziato, dall’altro. Si vuole fare emergere come le connessioni tra questi due sviluppi, verificatesi negli anni, abbiano messo in moto una serie di comportamenti virtuosi e di iniziative di collaborazione tra svariati interlocutori (imprese, istituzioni, enti di ricerca, associazioni di settore, società di consulenza ed enti regionali ) generando un tessuto connettivo ideale per promuovere un cambiamento di modello di sviluppo con al centro l’uso efficiente delle risorse.

La norma italiana sui sacchi, come dimostrato da una serie di dati riassunti nel libro, prodotti da enti di rilevanza nazionale con i più disparati interessi, sta catalizzando il cambiamento, promuovendo un processo di innovazione incrementale indotta, permettendo di sperimentare e valutare le effettive ricadute sul territorio, creando nuove competenze di economia di sistema, ponti tra settori altrimenti lontani: tra chimica, agricoltura, biotecnologia, petrolchimica, industria della trasformazione, industria del rifiuto, pubbliche amministrazioni, centri di ricerca, associazioni, consorzi obbligatori e volontari, forze ambientaliste e del volontariato. Questi sviluppi potranno permettere di affrontare con maggiore determinazione la crisi economica ed in particolare della chimica da petrolio che in Italia è più forte che in altri Paesi europei, e i problemi di deindustrializzazione dei siti chimici nonché di desertificazione di alcune aree particolarmente critiche come la Sardegna ed il sud d’Italia.

L’auspicio è che, a partire dal caso studio presentato nel libro, l’Italia possa consolidare questo modello di sviluppo candidandosi come esempio capace di mostrare che l’attenzione ai prodotti ecosostenibili, all’efficienza delle risorse e alla sostenibilità ambientale siano non solo una necessità per l’Europa, ma anche un’opportunità di crescita economica.

La presentazione del libro sarà un’occasione di confronto per capire come il Paese e le diverse Regioni possano fare sistema e proseguire sulla via intrapresa moltiplicando le opportunità per rendere più sostenibili i diversi territori, attivando al contempo nuove iniziative industriali e di crescita culturale, capaci di coinvolgere tutti gli “stakeholders” nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo “made in Italy”. Sarà presente all’evento il curatore Walter Ganapini. Per partecipare inviare, entro venerdì 6 settembre, una mail indicando nome, cognome e ente di appartenenza, a Enrico Marcon – e.marcon@kyotoclub.org (per l’accesso alla sala sarà richiesto un documento di identità).

 

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