Cresce l’esperienza dei bio-distretti e l’AIAB ha organizzato per il secondo anno consecutivo al Biofach di Norimberga un incontro pubblico per l’avvio della Rete europea e mediterranea dei BioDistretti (ENOAD – European and Mediterranean Network of Organic Agriculture Districts), volta a promuovere un confronto tra le realtà già consolidate (in Italia, Francia, Germania, Austria) e quelle in fase di start-up (Ungheria, Slovacchia, Marocco).
Il ‘biologico che cambia’ richiede nuovi strumenti da mettere a punto su base locale e da interconnettere a livello globale in una grande rete dei territori virtuosi.
Si tratta della creazione di servizi integrati sul territorio, come i centri comprensoriali di trasformazione delle produzioni biologiche e le piattaforme logistiche per la filiera corta. Bisogna lavorare localmente anche per semplificare e rendere più efficiente e sicuro il sistema di certificazione del bio e sperimentare nuovi strumenti di controllo come la certificazione di gruppo ed i Sistemi Partecipativi di Garanzia.
I bio-distretti rappresentano inoltre una proposta concreta per il superamento delle attuali debolezze del settore, bisogna attivarsi infatti su diversi fronti per dare trasparenza e affidabilità al biologico. Occorre accorciare la filiera ovunque ciò sia possibile e costruire filiere locali interamente bio. All’interno dei BioDistretti risultano facilitati i controlli e tutti gli operatori, i cittadini e gli amministratori lavorano insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Il Biofach, ancora una volta, si conferma un’occasione preziosa di incontro e scambio di idee tra delegazioni internazionali volenterose di contribuire attivamente all’elaborazione di strategie e modelli comuni di conversione territoriale al biologico. Durante l’incontro, infine, sono state presentate anche le nuove linee guida ai bio-distretti realizzate dall’AIAB e richiedibili all’indirizzo e-mail biodistretto@aiab.it
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