CAB Ravenna, una lunga storia all’insegna del bio e della sostenibilità

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Il ruolo centrale di realtà sostenibile assunto negli anni dalle 7 Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna, da sempre un perno per l’innovazione ecologica dell’agricoltura, è stato ufficializzato durante la presentazione online del Report 2020 dello scorso venerdì 4 dicembre, alla presenza – tra gli altri – dell’assessore regionale Alessio Mammi e il parlamentare europeo Paolo De Castro.

Le CAB ravennati affondano le loro radici nelle esperienze bracciantili del XIX secolo e rappresentano ancora oggi un’esperienza di impresa gestita democraticamente dai lavoratori unica al mondo. Con all’attivo ricavi netti per 39 milioni di euro, 11.960 gli ettari in proprietà sociale e una forza occupazionale di 595 persone, da tempo le Cooperative Agricole Braccianti hanno intrapreso un percorso di crescita nel segno del biologico e della sostenibilità.

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Negli ultimi anni hanno convertito il 16,2% delle proprie superfici in conduzione in biologico, contro una media provinciale del 7,6%. A questo si aggiungono 886 ettari di terreni destinati ad agroambiente e rinaturalizzazioni con boschi, siepi, maceri e stagni, mentre le due grandi stalle producono 6,5 milioni di litri di latte biologico all’anno.

           

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L’impegno ecologico della realtà romagnola si esprime anche negli oltre 40.000 megawatt di energia verde prodotti all’anno da 5 impianti a biogas, strettamente integrati con le attività agricole aziendali, e da alcuni impianti fotovoltaici. (c.b)

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