Dopo 4 giorni di fiera, oltre 200 aziende espositrici e circa 40mila visitatori, si è chiuso ieri a Bolzano il Biolife 2019, la più importante piattaforma del biologico nell’arco alpino dedicata a professionisti del settore e non.
Giunto alla sua XVII edizione, da tre anni il Salone altoatesino è organizzato dal team di FieraBolzano, guidato da Emilia Taraboi, in collaborazione con Bioland, Consorzio di aziende agricole bio che dalla Germania si è esteso all’Alto Adige con standard di certificazione elevati e qualificati.
“Biolife è da sempre una fiera B2C ma negli ultimi anni stiamo cercando di attrarre sempre più anche i professionisti della filiera, in particolare del turismo, cercando di creare momenti di formazione a loro dedicati”, ha dichiarato a GreenPlanet Taraboi.
Due in particolare gli appuntamenti a cui si riferisce la manager: il Bio Wine Festival, che per il secondo anno consecutivo ha portato in fiera le più prestigiose cantine bio regionali e non, e Organic 2030, un congresso dedicato all’economia lattiera. “Entrambi sono appuntamenti di gran interesse e attualità rispetto ai quali l’idea è di continuare ad investire anche nelle prossime edizioni”, ha reso noto la manager, aggiungendo che sarebbe sua intenzione allargare la partecipazione anche a cantine straniere oltre che istituire un vero e proprio Award per le migliori proposte.
“Biolife – ha concluso Taraboi – ha un grosso potenziale, è una fiera in cui crediamo molto: il nostro tentativo è di armonizzare sempre più la sua convivenza con la Fiera d’Autunno, che si svolge proprio negli stessi giorni nel padiglione adiacente, così da trasmettere un messaggio di eco-sostenibilità alimentare e ambientale a trecentosessanta gradi”.