Le campagne di produzione 2019 stanno volgendo al termine e va a chiudersi una stagione segnata da forti turbolenze che prefigurano profondi cambiamenti di scenario, particolarmente evidenti nel comparto del biologico. Per cercare di comprendere meglio il quadro generale, abbiamo chiesto a Ernesto Fornari, direttore di Canova Srl e osservatore speciale di tali evoluzioni, di tracciare un bilancio di questi ultimi 12 mesi.
Confermata la complessità della stagione 2018/19 per i principali prodotti autunno/invernali, liquidati a circa il 20% in meno rispetto all’anno precedente. “Le mele bio – ha spiegato Fornari – hanno scontato la maggior quantità di prodotto proveniente da Francia e Polonia, con ripercussioni sulle vendite nei paesi nordici dove nelle annate precedenti si erano sempre registrate ottime performance”.
Per la campagna attuale si prospetta uno scenario melicolo completamente differente da quello degli ultimi anni caratterizzato dalla costante crescita a doppia cifra del mercato interno ed europeo. “Oggi – commenta – anche nel biologico è necessario guardare Oltremare e puntare a Stati Uniti, Canada, Paesi del Golfo, Israele, Sud Est asiatico. La qualità c’è, la tenuta e la conservabilità delle mele pure. A tal proposito stiamo mettendo a dimora una serie di varietà tardive per allungare ulteriormente la finestra commerciale”.
Per la stagione 2019/20 si profila un quadro fortunatamente differente: “Dopo la raccolta della varietà Green Light si sta continuando con l’Hayward. La campagna sembra molto interessante per l’attuale mancanza di prodotto da Cile e Nuova Zelanda che comporta un anticipo delle vendite nostrane di circa due mesi”. “Sicuramente mancheranno molti quantitativi – aggiunge Fornari -, probabilmente si raggiungerà un calo del 30%, ma lo sapremo con certezza solo dopo il 20 novembre a raccolta conclusa. Mi preme sottolineare, tuttavia, la soddisfazione nell’essere, per la prima volta quest’anno, partner Zespri per il kiwi giallo”.
Infine, circa le pere viene confermata anche per la produzione bio un’elevatissima contrazione dei volumi a causa della cimice asiatica. “Nonostante i prezzi fisiologicamente elevati dovuti alla mancanza di prodotto – conclude con rammarico il manager -, purtroppo per la stagione 2019/20 sarà difficile riuscire a compensare i danni subiti dai produttori in questa nefasta annata per la pericoltura”.
Chiara Brandi