Ridurre l’utilizzo di plastica monouso offrendo un’alternativa riutilizzabile ai bioshopper per l’acquisto dell’ortofrutta e aumentare la consapevolezza dei consumatori. È l’obiettivo dell’iniziativa presentata il 5 giugno a Roma da EcorNaturaSì assieme a Legambiente. L’iniziativa prevede la distribuzione di 100mila sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta nei negozi del gruppo EcorNaturaSì che comprende le insegne NaturaSì e Cuorebio.
In vista della nuova direttiva europea contro l’inquinamento da plastica, EcorNaturaSì, insieme con l’associazione ambientalista, ha voluto lanciare un’iniziativa che guarda oltre le polemiche legate ai sacchetti biocompostabili per l’ortofrutta a pagamento, culminate paradossalmente con un crollo delle vendite dello sfuso e un’impennata degli acquisti di ortofrutta fresca confezionata. L’Italia, infatti, è il settimo Paese produttore di rifiuti plastici in Europa, secondo gli ultimi dati l’Eurostat, e negli ultimi sedici anni la produzione pro-capite è aumentata leggermente passando da 34,19 a 35,05 chili all’anno. Secondo l’ultimo rapporto Beach Litter di Legambiente, solo sulle spiagge italiane il 31% dei rifiuti censiti è stato creato per essere gettato immediatamente o poco dopo il suo utilizzo. Parliamo di imballaggi di alimenti, carte dei dolciumi, bastoncini per la pulizia delle orecchie, assorbenti igienici, barattoli, mozziconi di sigaretta. I rifiuti plastici usa e getta sono stati rinvenuti nel 95% delle spiagge monitorate, a dimostrazione della gravità del problema.
I sacchetti riutilizzabili sono un passo nella direzione della riduzione dei rifiuti inutili: sono infatti di poliestere, lavabili, traspiranti e riutilizzabili. A distribuirli per la prima volta a Roma, nel punto vendita di Piazza Farnese, sono stati il presidente del gruppo EcorNaturaSì Fabio Brescacin e il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. Per un giorno i sacchetti riutilizzabili sono stati diffusi gratuitamente, successivamente sono stati messi in vendita a 1,85 euro l’uno.