La riforma europea del settore biologico dovrà attendere ancora. La presidenza di turno di Malta, che scade il 30 giugno prossimo, era decisa a portare il dossier-bio fino in fondo ma lunedì 29 maggio, nell’ultimo tentativo di mediare tra le istanze sostenute dai diversi Paesi membri dell’Unione, la trattativa si è bloccata al punto che è stata cancellata la seduta del Parlamento Europeo sull’argomento programmata per mercoledì 31.
‘EU Observer’ ha dato per primo la notizia il 30 maggio con un titolo emblematico: ‘Malta unable to solve EU organic conundrum’ (Malta incapace di risolvere l’enigma del biologico europeo). Sull’ostacolo della riforma del bio erano già caduti in successione olandesi e slovacchi durante il loro turno semestrale alla presidenza dell’UE. Secondo ‘EU Observer’ la causa principale dei falliti tentativi di riforma, che si protraggono dal 2014, sono i diversi interessi economici in campo lungo la catena del biologico, dai produttori agricoli fino ai supermercati, per passare dagli enti certificatori, interessi che si riflettono in una ‘regolamentazione complessa’, come la definiscono Stephen Meredith ed Emanuele Busacca dell’IFOAM. Le nuove regole previste per le sementi, ad esempio, impattano sugli interessi del più importante gruppo di pressione agricolo di Bruxelles, il Copa-Cogeca. C’è poi il nodo delle produzioni in serra, che in Svezia e Finlandia sono le uniche possibili per ovvie ragioni climatiche. E soprattutto è arduo raggiungere un compromesso tra flessibilità e rigidità sui controlli per i residui dei fitofarmaci e sui prodotti.
La settimana scorsa sia il ministro dell’Agricoltura di Malta Roderick Galdes sia il commissario all’Agricoltura dell’Unione, Phil Hogan, avevano manifestato ottimismo sull’andamento della trattativa. ‘I tempi sono stretti ma un testo di compromesso aggiornato sarà discusso dagli esperti nazionali nel Comitato speciale Agricoltura il prossimo 29 maggio e già il 31 maggio il dossier sarà negoziato nel ‘trilogo’ tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea’ aveva dichiarato Galdes. E Hogan si era spinto ben più in là: ‘Sul progetto di revisione della normativa sul biologico in Europa c’è un accordo al 95%, il 5% restante è un po’ difficile’. Ovviamente, la delusione del commissario adesso è cocente.
Antonio Felice
Nella foto, il commissario europeo Philip Hogan