Il 2015 rappresenta un’occasione unica per la definitiva affermazione dell’agricoltura biologica in Italia. Nessun segmento più del bio è coerente con i grandi obiettivi di Expo ‘Nutrire il Pianeta Energia per la Vita’, poiché è in grado di realizzare il nuovo paradigma dell’eco-intensificazione. Vale a dire ‘ottenere produzioni più elevate sullo stesso terreno, ma sulla base di processi ecologici e non su input industriali’. E’ quanto afferma Anabio-CIA, che intende lanciare un Memorandum ad hoc per l’ulteriore sviluppo del settore.
Secondo Anabio, infatti, a fronte di un positivo contesto di mercato (+17% nel corso dell’ultimo anno e un fatturato di 3,1 miliardi di euro tra consumi interni ed export), gli imprenditori bio si trovano ancora di fronte a tre diverse barriere: economiche, con l’insufficiente reddito derivante dall’attività agricola; di mercato, con la bassa disponibilità del bene terra, il costo del lavoro elevato e poco flessibile, la forte difficoltà di accesso al credito, la complessità burocratica; informative e culturali, con la cronica carenza del ‘sistema della conoscenza’.
Per questo Anabio-Cia ha elaborato il Memorandum #2015:AgricolturaBiologica2.0 quale strumento di comunicazione concisa e diretta per riassumere i punti decisivi per la crescita ulteriore del segmento e della relativa filiera agroalimentare.
Più in dettaglio, con il Memorandum Anabio chiede di: approvare un nuovo ‘Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica’ che recepisca i contenuti delle ‘Linee Guida’ approvate dal Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue e le dinamiche del mercato dei prodotti biologici; assegnare adeguate risorse finanziarie alla Misura ‘Agricoltura Biologica’ dei Piani di sviluppo rurale 2014-2020; rideterminare i pagamenti per la nuova Misura ‘Agricoltura Biologica’ dei Psr sommando alla compensazione del mancato reddito, i servizi d’interesse collettivo (esternalità positive) forniti dalle aziende biologiche; riformare il ‘Sistema di Certificazione’ favorendo l’affermazione della normativa europea e di accreditamento di riferimento, individuando ruoli e poteri dell’Autorità competente nazionale e dell’Ente unico di accreditamento; potenziare il Piano Nazionale Sementiero per l’Agricoltura Biologica (PNSB) in modo che si possa garantire la sempre più ampia disponibilità di materiale di riproduzione biologica; favorire la nascita di nuovi ‘Bio-distretti italiani’ soprattutto nelle regioni ove non sono attualmente presenti; realizzare la semplificazione amministrativa producendo un testo unico e realizzare l’unificazione dei controlli di competenza regionale; utilizzare al meglio il Programma ‘Horizon 2020’ come leva strategica per una produzione agroalimentare biologica che utilizzi in maniera sempre più efficace le risorse naturali disponibili nell’interesse generale della società e soprattutto a garanzia delle generazioni; approvare una legge per la ‘Difesa del suolo e dell’agricoltura dalla cementificazione’; estendere la banda larga in tutte le aree rurali per annullare il “digital divide” rispetto alle aree urbane.
Il Memorandum non avanza solo proposte settoriali, ma di sistema – sottolinea l’associazione biologica della CIA -. Tali richieste dimostrano quanto il Paese abbia bisogno di interventi di cambiamento robusti e incisivi per aumentare la competitività del sistema delle imprese italiane, la qualità delle produzioni, la soddisfazione delle esigenze del mercato più avanzate.