E’ arrivata da Strasburgo il 10 marzo la notizia del voto della Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) sulla proposta che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio al fine di ridurre il consumo di borse di plastica in materiale leggero.
Obiettivo della proposta incentrata sulle borse di plastica è limitare le conseguenze negative sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda la loro facile trasformazione in immondizia, nonché contribuire a prevenire la formazione di rifiuti e a promuovere un uso più efficiente delle risorse. In particolare, la proposta mira a ridurre il consumo dell’Unione europea delle borse di plastica.
‘La proposta della Commissione Europea lascia libertà ai Paesi membri di adottare misure per la riduzione dell’impiego degli shopper in plastica ed eventuali restrizioni relative alla loro commercializzazione – ha spiegato Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club e autore dell’emendamento che introdusse nella legislazione italiana in divieto degli shopper in vigore dal gennaio 2011 – e ora quindi non ci sono più alibi per non applicare le sanzioni a chi si ostina a commercializzare sacchi non conformi alle regole europee di biodegradabilità e compostabilità’.
‘La scelta della Commissione – prosegue Ferrante – conferma che il modello italiano, che ha già ridotto il consumo di shopper usa e getta da circa 180 mila tonnellate nel 2010 e circa 90 mila nel 2013, con una riduzione del 50% e un miglioramento della qualità e quantità del rifiuto organico, può essere davvero un modello per tutta l’Europa nel comune raggiungimento degli obiettivi fissati dalla bozza votata dalla Commissione ambiente: riduzione del 50%, rispetto al 2010, entro i tre anni dall’entrata in vigore della nuova Direttiva e, successivamente, dell’80% entro cinque anni rispetto alla media europea.’