La Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica (FIRAB), insieme ad altre organizzazioni ambientaliste e della società civile dei cinque continenti, tra cui ETC Group, Food and Water Europe, Friends of the Earth Spain, Friends of the Earth US, Gene Ethics (Australia), GeneWatch UK, MADGE Australia Inc., RALLT (La Red Por una América Latina Libre de Transgénicos), Third World Network lancia l’allarme sul rischio che numerosi esemplari transgenici di mosca dell’olivo vengano immessi nell’ambiente in oliveti spagnoli.
Un simile rischio di rilascio in ambiente si corre in Brasile con analogo scopo di contrastare attraverso organismi geneticamente modificati il proliferare di loro omologhi parassiti. Si tratta di un serio rischio per l’ambiente e di una tecnologia non testata e validata, rischio aggravato dal fatto che i ceppi di insetti ingegnerizzati sono esotici e non attinenti agli ambienti in cui verranno lanciati.
I FATTI
L’azienda britannica Oxitec ha reso nota l’intenzione di rilasciare in ambiente versioni transgeniche di mosche dell’olivo in Spagna e di moscerini della frutta in Brasile nei prossimi mesi. Entrambe le richieste di autorizzazione, presentate nel gennaio 2013, riguardano rilasci sperimentali in ambiente degli insetti geneticamente modificati e sono attualmente in fase di valutazione.
Oxitec utilizza un approccio di ‘uccisione femminile’, in cui la prole femminile degli insetti GM è destinata a morire allo stadio di larva. L’obiettivo verrebbe perseguito attraverso rilasci massali di milioni di insetti maschi geneticamente modificati il cui accoppiamento con le femmine presenti allo stato naturale porterebbe al declino della popolazione dei parassiti.
GLI IMPATTI TEMUTI
Una delle principali inquietudini di carattere ambientale è relativa al fatto che il ceppo di mosca dell’olivo utilizzato da Oxitec non è nativo della Spagna, ma è stato ingegnerizzato a partire da un ceppo greco incrociato con ceppi israeliani; situazione analoga in Brasile dove sembra che siano utilizzati ceppi di moscerini della frutta di origine guatemalteca. Sotto un profilo ecologico e agronomico si nutre il timore di introdurre individui portanti diversi livelli di resistenza ai pesticidi, come evidenziato da studi sulle mosche dell’olivo in Grecia.
Il rilascio in ambiente di ceppi di parassiti entomologici non-nativi è di norma vietato nel quadro delle disposizioni europee sul controllo dei fitofagi in quanto alcune caratteristiche indesiderate potenzialmente presenti nel ceppo di nuova introduzione, come la resistenza ai pesticidi, possono diffondersi nella popolazione selvatica. Valga ad esempio quanto avvenuto nel Regno Unito, dove è stata bloccata in considerazione della ‘possibile presenza di geni di resistenza agli insetticidi non presenti negli insetti locali’, la richiesta di autorizzazione di immissione in ambiente avanzata da Oxitec per varianti transgeniche di tignola delle crucifere (Plutella xylostella), proprio perché l’azienda prevedeva di ricorrere a un ceppo esogeno.
Altre preoccupazioni sono relative al gran numero di larve GM morte e vive rinvenibili nel frutto avviato al consumo e all’impatto di insetti geneticamente modificati sugli ecosistemi.
"L’uso di ceppi non-nativi è avventato perché i parassiti GM di Oxitec non sono sterili e i maschi GM possono sopravvivere e riprodursi con mosche di origine locale per molte generazioni", ha detto Helen Wallace, direttore di GeneWatch UK. ?È molto rischioso introdurre tali ceppi non-nativi di parassiti permettendo la diffusione di caratteristiche nocive come la resistenza ai pesticidi non sradicabili una volta che si diffondono attraverso la popolazione naturalmente presente".
‘È scioccante apprendere che il rilascio di ceppi non-nativi GM da parte di Oxitec sia stato bloccato in Inghilterra, ma possa essere ammesso negli stessi termini in Spagna ‘, ha detto Blanca Ruibal di Amici della Terra in Spagna.
‘La tecnica degli insetti sterili, simile a quella ipotizzata con le varianti GM, si è dimostrata inefficace con popolazioni abbondanti di parassiti, come potrebbe succedere in alcune annate con la mosca olearia. D?altro canto, nei paesi mediterranei il lancio precoce di milioni di esemplari sterili può rivelarsi economicamente sconveniente con stagioni caratterizzate da una presenza dei parassiti al di sotto della soglia di danno economico’, aggiunge Luca Colombo, segretario generale di FIRAB.
Per ulteriori informazioni contattare:
Silvia Ribeiro , ETC Group : Tel. : +52 55 5563 2664
Luca Colombo : FIRAB ( Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica ) Tel: +39 06 45 43 74 85; Mob : .+39 348 39 88 618
Eva Mitchell: Food and Water Europe : Tel. : + 44 (0) 1381 610 740
Blanca Ruibal : Amici della Terra Spagna : 00-34-691471389 ( mobile) ; 00-34-913069900 ( ufficio )
Dana Perls , Friends of the Earth US : Tel: 510-978-4425
Bob Phelps , Gene Ethics (Australia ) : Tel : 1300 133 868 o 03 9347 4500
Helen Wallace , GeneWatch UK: +44- ( 0 ) 1298-24300 ( ufficio) ; +44- ( 0 ) 7903-311.584 (mobile )
Frances Murrell , MADGE l’Australia Inc. : Cell. 0401 407 944
Elizabeth Bravo , RALLT ( La Red Por Una América Latina Libre de Transgénicos ) : tel + 593 ( 2) 254 7516 .
Lim Li Ching , Third World Network : +6012 2079744