Il CCPB da Macfrut all’Anuga

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Appena finito il Macfrut di Cesena, ecco CCPB e Consorzio il Biologico pronti per l’avventuira dell’Anuga di Colonia. Ne parliamo con il presidente del Consorzio, Lino Nori.

 

‘Macfrut – afferma Nori – è una fiera importante dove si sentono tante lingue diverse. Operatori da tutto il mondo arrivano a Cesena per una tre giorni di confronto e incontri localizzati in una zona fortemente produttiva per l’ortofrutta italiano. Le nostre aziende sono all’avanguardia per qualità dei prodotti, sicurezza alimentare, tecniche, tante caratteristiche, tutte ad alto livello. Il biologico fa parte di questa eccellenza.

A Macfrut iniziammo a parlare di bio quando ancora era sconosciuto, e oggi, solo nel 2013, l’ortofrutta biologica ha incrementato le vendite del 14,6%, in controntendenza rispetto al calo del convenzionale. La presenza del Consorzio e delle aziende associate serve per arrivare a chi ancora non conosce o non ha provato tutto il valore del bio. Ad esempio la coltivazione senza pesticidi nella frutta è ancora più importante perché viene mangiata cruda e non cotta. La salubrità viene esaltata’.

Da una fiera all’altra. Tra poco è il momento di Anuga, la fiera mondiale dell’agroalimentare a Colonia dal 5 al 9 ottobre. La sfida con il convenzionale sarà ancora maggiore.

‘Per questo – afferma Nori – saranno con noi aziende di livello internazionale che non avranno problemi a farsi largo anche in una fiera così grande, anche perché al nostro stand organizzeremo una degustazione di prodotti made in Italy. A ogni edizione di Anuga sempre più persone chiedono informazioni, consigli e curiosità sul bio. È una delle felici prove che siamo un comparto industriale riconosciuto e apprezzato a livello mondiale’.

Secondo Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB, ‘la presenza in una vetrina mondiale è fondamentale per un mercato del bio in crescita in Italia e Europa; le aziende biologiche del nostro Paese possono e devono ancora aumentare le proprie esportazioni arrivate nel 2012 a 1,4 miliardi di euro e il proprio peso sul fatturato europeo, che l’anno scorso si è attestato all’8% dell’interno continente’.

 

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