Masdar City, la città a emissioni zero a 15 chilometri da Abu Dhabi, continua ad attirare investimenti e interesse. Il progetto, per quanto costosissimo, si sta rivelando un buon affare per chi lo ha voluto e ciò nella prospettiva che questa città nel deserto arabico possa diventare un polo unico al mondo per gli studi e per le attività imprenditoriali legate alla green economy.
In fondo, il petrolio non è inesauribile: i signori del petrolio lo sanno benissimo e proprio per questo stanno investendo petro-dollari in attività che gli consentano di non essere tagliati fuori dal nuovo business dell’energia pulita. Il clima è estremo a Masdar City ma non mancano il sole e il vento, due fattori-chiave dell’energia green. Così il sogno da nababbi continua: la più alta qualità della vita al più basso impatto ambientale che sia economicamente sostenibile in mezzo al deserto.
La città dovrebbe raggiungere i 90 mila abitanti entro il 2025, di cui 40 mila residenti stabili, gli altri ‘stagionali’ impiegati negli uffici, nelle aziende, nei servizi e nelle attività di ricerca collegate all’università, già in funzione: il Masdar Institute. I sostenitori del progetto hanno assicurato ad alcuni giornalisti inglesi nei giorni scorsi che già oggi l’iniziativa è un buon affare ed hanno portato ad esempio i seguenti dati: mentre il consumo di energia è quadruplicato negli Emirati dal 2005 al 2011 soprattutto per la domanda di aria condizionata, a Masdar City, nel solo edificio dell’università, il consumo di elettricità è inferiore del 51 per cento e quello dell’acqua del 54 per cento rispetto a un normale edificio di eguali dimensioni nella vicina Abu Dhabi, grazie a moderne tecnologie green ma anche grazie all’applicazione di millenarie consuetudini del costruire nei Paesi estremamente caldi che si erano dimenticate.
E’ allo studio una soluzione globale per i trasporti. Oggi chi arriva a Masdar City deve parcheggiare la propria auto in un enorme garage esterno e prendere un mezzo di trasporto elettrico ma l’attuale sistema non è ritenuto sufficiente soprattutto da quanti frequentano l’università e anche perché non affronta le generali necessità di collegamento tra la città verde satellite e la capitale.
Masdar City significa letteralmente ‘città sorgente’. E’ stata progettata nel 2006 dallo studio di architettura inglese Forster & Partners per essere una città basata sull’energia solare, a emissioni zero e un’ecologia senza rifiuti. Le prime costruzioni sono cominciate nel 2008 e terminate nel 2010. Masdar è aperta al pubblico: una volta arrivati è sufficiente informare la sicurezza che si intende prendere visione della città: un sistema di trasporto elettrico automatizzato senza conducente chiamato PRT (personal rapid transit) viene messo a disposizione dei visitatori. L’iniziativa è guidata dalla società Abu Dhabi Future Energy Company (ADFEC) e presieduta dallo sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan.
L’avveniristico Masdar Institute è stato realizzato in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology e si dedica esclusivamente allo studio e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Il colosso americano General Electric sta investendo a Masdar City. Il progetto tende a fare della città una sede attrattiva per le compagnie internazionali e le menti di spicco nel settore della sostenibilità e delle energie rinnovabili. Sono già presenti investimenti inglesi, olandesi, giapponesi, tedeschi e anche l’italiana Fiat ha fatto capolino a Masdar City. (a.f.)
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