L’ultima coltivazione sperimentale di OGM in campo in Francia è stata fermata. L’Istituto nazionale di ricerca agronomica (INRA) ha posto fine al suo esperimento, sabato 13 luglio, distruggendo i 1.000 pioppi geneticamente modificati che crescevano dal 1995 a Saint-Cyr-en-Val, vicino a Orleans (Loiret), in un sito sperimentale di 1.300 metri quadrati.
Le proprietà di questo albero transgenico sono state studiate per migliorare la produzione di pasta di legno e, dal 2007, per tentare di produrre, a partire dalla biomassa dei pioppi, biocarburanti di seconda generazione come il bioetanolo.
Motivo della decisione di fermare tutto: l’assenza dell’autorizzazione del governo per la prosecuzione dei lavori scientifici.
‘In considerazione dei termini di istruzione della domanda di rinnovo dell’esperimento, dei particolari eventi climatici della primavera 2013 e la loro influenza sulla sperimentazione, e in assenza dell’autorizzazione attesa, l’INRA ha dovuto decidere venerdì 12 luglio di devitalizzare definitivamente i pioppi geneticamente modificati’, precisa l’Istituto. Per quale motivo l’INRA non ha ottenuto il rinnovo di un’autorizzazione di sperimentazione che decorreva da cinque anni, dal 2007 al 2012?
Primo problema: ‘Abbiamo presentato il dossier troppo tardi’, ammette Olivier Le Galla, direttore generale delegato dell’INRA. L’organizzazione ha depositato, infatti, la domanda il 20 dicembre, ovvero 11 giorni prima della scadenza dell’autorizzazione corrente. Tuttavia, il dossier deve essere sottoposto al parere dal Comitato scientifico e dal Comitato economico, etico e sociale (CEES) dell’Alto consiglio delle biotecnologie (HCB), prima di un esame pubblico, cui deve seguire la decisione finale congiunta dei ministri dell’ambiente e dell’agricoltura. Un processo lungo, almeno 90 giorni.
L’Alto consiglio delle biotecnologie si era spaccato sulla vicenda: il suo comitato scientifico concludeva che non c’è pericolo per la salute umana o per l’ambiente, mentre il Comitato economico, etico e sociale (CEES) riteneva che la ricerca non debba essere condotta e denunciava ‘obiettivi mal definiti, un’argomentazione debole e un’utilità collettiva limitata’.
‘Il nostro lavoro era a monte delle applicazioni industriali’, ha ribattuto Gilles Pilate, direttore dell’unità di Miglioramento genetico e fisiologico forestale e responsabile delle prove in campo. ‘Abbiamo fatto della ricerca fondamentale sulla lignocellulosa, per capire come separare la lignina dalla cellulosa per le applicazioni. Ma queste ultime non erano sotto la nostra responsabilità. L’esperimento cominciava a produrre risultati. Ma ci sarebbero voluti quindici anni di più, gli alberi dell’esperimento erano stati rinnovati nel 2007. Occorreva attendere che il ceppo crescesse’.
Venerdì 12 luglio, il dossier si è ritrovato in situazione di stallo con i ministri dell’agricoltura e dell’ecologia che non riuscivano a mettersi d’accordo: il primo voleva il proseguimento della ricerca, mentre il secondo ne chiedeva il fermo. Data la mancanza di decisione, l’INRA ha deciso di propria iniziativa l’interruzione dell’esperimento. Così dal territorio francese gli OGM sono spariti del tutto.
(fonte: Le Monde, Agra Press, Bioagricoltura Notizie)