Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno dato il via alle negoziazioni che mirano a creare una delle più grandi zone di libero scambio del mondo. Nuove frizioni potrebbero nascere poi sull’agricoltura e gli organismi geneticamente modificati (OGM), coltivati su larga scala negli Stati Uniti e strettamente regolati nell’Unione Europea. Gli europei dal canto loro, vorrebbero vedere una maggiore apertura dei mercati pubblici negli Stati Uniti.
Il Ministro francese dell’Agricoltura, Stephane Le Foll, ha dichiarato che si sarebbe assicurato che una certa concezione dell’agricoltura europea venga protetta durante le negoziazioni che aspirano a creare una zona di libero scambio tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti.
‘Si è parlato molto dell’eccezione culturale e ci si è dimenticati di precisare che erano stati fissati dei paletti nel mandato di negoziazione affidato alla Commissione europea su tre grandi temi’: il primo riguarda ‘la questione della concezione dell’agricoltura’ che si basa in particolare sulle ‘indicazioni geografiche protette’, ha dichiarato il ministro all’Assemblea nazionale, rispondendo a una domanda di un deputato ecologista del dipartimento del Morbihan, Paul Molac. ‘È un’idea di agricoltura che non è quella degli Stati Uniti e che bisogna proteggere’, ha insistito.
‘Secondo punto: vi sono produzioni sensibili in Europa, in particolare la carne bovina’ e ‘dobbiamo proteggere questa filiera sensibile’ economicamente, ha aggiunto il ministro socialista. Infine, ‘riguardo alle norme, sarebbe paradossale e inaccettabile che l’Europa fissi delle norme per gli agricoltori europei, che siano in ambito sanitario, del benessere animale o ambientale, e che nel quadro del libero scambio, si possano accettare prodotti che non le rispettano’. ‘Da adesso e per gli anni a venire (…) sarà opportuno vigilare sulle tre direttrici che ho appena indicato’, ha sottolineato di nuovo il ministro.
(Fonte: L’Orient Le Jour, Agra Press, Bioagricoltura Notizie)