Una pagina del biologico italiano e non solo, quella della Cooperativa Agrinova, che ha festeggiato di recente i suoi 25 anni di attività. Abbiamo ricevuto da Agrinova una lunga lettera di cui qui di seguito pubblichiamo un’ampia sintesi. A chiusura, riportiamo una breve scheda di Agrinova. Ecco la lettera che ripercorre la storia di questa importante iniziativa in terra di Sicilia.
‘Il 23 maggio del 1988 nello studio del notaio Vigneri, a Catania, si costituiva la Coop. Agrinova da un gruppo di nove amici. Alcuni erano dei giovani neolaureati alla Facoltà di Scienze Agrarie di Catania, altri degli agricoltori che già applicavano l’agricoltura biologica; entrambi ispirati e guidati dalle idee progettuali del prof. Alfio Furnari della Facoltà D’Agraria di Catania con il quale si era condivisa, durante il periodo universitario, una visione culturale e politica dell’agricoltura alternativa ai modelli di produzione dominanti d’agricoltura chimica, più rispettosa dell’ambiente, insieme con l’idea di una società politicamente più democratica e socialmente più giusta.
Allora il solo parlare di agricoltura biologica comportava di essere considerati dei ‘pazzi millantatori’ e nell’ambiente universitario catanese era addirittura vietato non solo discutere d’agricoltura biologica ma anche di concetti di sostenibilità che incominciavano a porsi all’attenzione del mondo scientifico internazionale, europeo e nazionale. In questi anni alcuni dei soci fondatori hanno intrapreso altri percorsi professionali ma in tutti è rimasta la convinzione che il progetto d’Agrinova e dell’agricoltura biologica
era e rimane un progetto valido, necessario, realizzabile e promuovibile anche in una terra difficile come la Sicilia.
Partendo dalla capitalizzazione delle uniche risorse disponibili, intellettuali e fisiche, dei soci fondatori la Cooperativa Agrinova è riuscita nel corso di un decennio dalla sua costituzione a trasformarsi da una struttura principalmente di servizi agli agricoltori siciliani che decidevano d’intraprendere l’agricoltura biologica ad una cooperativa di produttori biologici ottenendo il riconoscimento come Organizzazione di Produttori nell’anno 2001. Nell’arco di questi anni Agrinova ha mantenuto lo zoccolo duro della propria base sociale sviluppandosi soprattutto nella Sicilia Orientale, rappresentati da alcuni presidenti che si sono succeduti (Francesco Ancona, Enzo Pennisi, Luigi Pennisi) fino all’attuale presidente Maria De Grazia che ha dato e continua a dare un contributo essenziale per lo sviluppo della stessa mantenendo quelli che sono i valori originari costitutivi di serietà, integrità morale, pieno rispetto delle regole interne e della legalità, professionalità, il tutto supportato da un gruppo di lavoro che discute, si confronta e cerca di realizzare gli obiettivi aziendali che la base sociale produttiva della Cooperativa decide.
Questo ha permesso all’Agrinova di avere un’immagine riconosciuta all’estero, in Italia e in Sicilia, di permanente e coerente rigore nella realizzazione dell’agricoltura biologica che è il primo elemento fondamentale di riconoscimento del mondo della produzione non solo bio ma soprattutto dei consumatori.
Questo rigore etico ha permesso all’Agrinova di affrontare nel passato alcuni momenti veramente delicati quali il rifiuto in questa terra di Sicilia di pagare il pizzo nonostante minacce e ritorsioni, anzi opponendosi compatta a questa violenza e aderendo fin da subito ad associazioni come AddioPizzo oppure sostenendo cause giudiziarie da parte di un ‘importante’ ex socio contro di essa, perché segnalato alle autorità di controllo preposte per il bio come non conforme grazie ai controlli interni e quindi bloccato e in seguito messo fuori dal sistema e dalla quale causa è uscita, dopo 10 anni, ovviamente assolta dall’accusa di violazione della privacy e calunnia.
25 anni sono trascorsi e oggi l’agricoltura biologica nell’UE ha raggiunto un’incidenza del 4,7% della superfice agricola utilizzata totale, (8,4 milioni d’ettari, dati EUROSTAT) e l’Italia è tra i primi 10 paesi al mondo per superficie biologica più elevata, con più di 1 milione d’ettari, circa l’8% della s.a.u. nazionale, e con 48.269 operatori controllati, circa il 3% delle aziende nazionali dell’agro-alimentare.
La Sicilia rappresenta con il 17% della s.a.u. bio nazionale e con circa il 15% di operatori bio sul dato totale nazionale, la prima regione e la principale produttrice ed esportatrice d’ortofrutta biologica.
Il settore dell’agro-alimentare vanta in questi ultimi anni di crisi economica, unico tra i settori dell’agro- alimetare, incrementi esponenziali di crescita dei consumi e di fatturato nel biologico.
Noi come Agrinova non vogliamo rinunciare alla nostra storia e alla nostra identità, con la nostra esperienza tecnica, produttiva, commerciale, ma non vogliamo neanche restare confinati in una riserva indiana a guardare il nostro ombelico, che è il rischio che corre il mondo del biologico; per questo in questi anni abbiamo cercato sempre relazioni con altre realtà regionali, nazionali ed europee non solo di produzione e abbiamo cercato di tessere relazioni e applicare esperienze come l’agricoltura sociale, insieme alla Rete delle Fattorie Sociali Sicilia, proprio perché crediamo che l’agricoltura biologica non sia solo un diverso modo tecnico di produrre. Ecco perché sempre più stiamo sviluppando progetti di maggiore valorizzazione delle nostre produzioni biologiche, in primis gli agrumi, con associazioni come Aiab, con l’uso del marchio Garanzia Aiab che ha permesso di essere presenti in nicchie di consumo di prodotti bio quali la ristorazione collettiva che sono in grado maggiormente di apprezzare un prodotto biologico non solo formalmente certificato a residuo zero ma che scaturisca veramente dal rispetto per l’ambiente e da un’etica del lavoro’.
ALCUNE NOTIZIE
Gli agrumi biologici conferiti dai soci e commercializzati nel 2012 ammontano a circa 5.000 tonnellate e sono costituiti da arance, limoni, clementine, mandarini, pompelmi, mandarini-simili. Le produzioni orticole biologiche, ottenute in pieno campo e in ambiente protetto ( patata novella, finocchio, peperone, carciofo, zucchina, pomodoro da mensa e cherry, peperone, asparagi, melone, zucca gialla e ortaggi a foglia), conferite e commercializzate nel 2012 ammontano a più di 1.500 tonnellate.
Il 70% di queste produzioni vengono commercializzate in Europa (Austria, Belgio, Francia, Inghilterra, Olanda, Germania, Svizzera, Paesi Scandinavi) sia nella gdo che nella distribuzione specializzata. La restante parte in Italia e dal 2004 si è iniziata una venditadi prodotti bio in Sicilia sia c/o alcuni punti vendita specializzati che attraverso la vendita diretta ai consumatori con l’esperienza della filiera corta e dei GAS.