AIAB e Legambiente unite per il turismo green

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Ponte del 25 aprile, ponte del 1° maggio. Per un un numero crescente di italiani queste sono occasioni per scoprire la vacanza breve in un agriturismo, meglio se bio. Interessante in proposito la proposta turistica di Legambiente, che si basa su un turismo sostenibile e di qualità, con viaggi a impatto zero in strutture ricettive amiche dell’ambiente diffuse in modo capillare in tutta la penisola. Anche la ristorazione, con prodotti bio a filiera corta, l’efficienza energetica e il risparmio idrico, hanno un ruolo importante che regala alla domanda turistica un’offerta di grande qualità e nello stesso tempo stimola i viaggiatori a comportamenti virtuosi e stili di vita sostenibili.

Le buone pratiche ambientali, sempre più diffuse in ambito turistico, oggi diventano ancora più presenti ed efficacemente distribuite grazie alla forte collaborazione tra Aiab e Legambiente che hanno sottoscritto un protocollo per iniziare un percorso comune grazie ai marchi delle due associazioni.

Il nostro obiettivo – si legge su Bioagricoltura Notizie – è quello di divulgare a livello nazionale e internazionale un turismo ecocompatibile che risponda alle tante richieste di trovare strutture e attività che rispettino l’ambiente.

Questo protocollo pone al centro una nuova idea di turismo rafforzando il rapporto tra sostenibilità ecologica e le richieste di coloro che amano la vacanza natura, legata all’aria aperta, alla bicicletta, all’escursionismo, alla scoperta paesaggistica-culturale del territorio.

Promuovere l’agricoltura biologica, la filiera corta e l’uso delle fonti rinnovabili nelle strutture ricettive che fanno parte dei marchi di qualità di Legambiente ed Aiab, significa, infatti, puntare su una nuova idea di turismo non più legato a guasti ambientali e consumo di territorio, ma che divenga invece una delle chiavi più innovative e strategiche per raccontare le bellezze del nostro Paese, rilanciare l’economia e scommettere sul futuro dell’Italia. Questo è senza dubbio un modo non solo per attrarre più viaggiatori italiani e stranieri nel nostro Paese, ma soprattutto per promuovere la green economy, diffondere una maggiore tutela e conoscenza del territorio e dare un forte contributo alla qualificazione della nostra offerta turistica.

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(fonte: Bioagricoltura Notizie)

 

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