Basta fare la valigia una volta sola – destinazione Norimberga – per vivere in prima persona marchi e prodotti bio di oltre 80 nazioni. Questo è il Biofach, il più grande appuntamento mondiale di settore, in programma dal 13 al 16 febbraio. Alla manifestazione si attendono ancora una volta circa 2.400 espositori, di cui 200 al Vivaness, il Salone Pilota della Cosmesi Naturale e del Wellness.
Alla prossima edizione del BioFach di Norimberga sarà presente, con uno stand collettivo, anche il Giappone. La patria della più vecchia società affiliata estera del salone pilota mondiale (il BioFach Japan si svolge a Tokio dal 2001) concederà così per la prima volta uno sguardo, concentrato in un unico padiglione, sulla varietà dei piaceri del palato biologici giapponesi. Si sono annunciati circa 30 espositori. Oltre a ciò, nel 2013 i buyer specializzati potranno vivere con mano la première del Kenya con la presentazione delle sue regioni.
Il Giappone ha molto da offrire al settore bio internazionale, sia come mercato di importazione che di esportazione. Il Paese del Sole Nascente è già da tempo uno dei forti mercati di consumo dell’Asia. Secondo gli esperti in Giappone il settore degli alimenti biologici continuerà a crescere anche in futuro: finora, con un fatturato stimato in 1,3 miliardi di dollari, detiene circa l’1% dell’intero mercato alimentare giapponese. I sondaggi effettuati nel quadro dell’Organic Market Research Project 2010 e 2011 confermano che i consumatori giapponesi danno moltissima importanza agli alimenti sani di alta qualità e che il 97% di essi conosce il biologico. Tuttavia i prodotti bio locali non sono consumati soltanto all’interno del Paese, bensì convincono anche a livello internazionale.
Frank Venjakob, responsabile del reparto manifestazioni alla NürnbergMesse e anche del BioFach Japan: ‘I consumatori di bio dell’intero globo hanno scoperto già da molto la loro passione per le delizie giapponesi. Tanto più piacere ci fa quindi il fatto che, a febbraio, gli operatori di settore internazionali potranno convincersi del gusto e della qualità dei prodotti per la prima volta al BioFach di Norimberga in un apposito padiglione giapponese. Naturalmente ci rende particolarmente felici la presenza di alcuni espositori che conosciamo già per essere stimati clienti del BioFach Japan’.
Udo Funke, responsabile del reparto manifestazioni alla NürnbergMesse e, nello specifico, di BioFach e Vivaness: ‘La forte internazionalità rappresenta un vero plusvalore sia per gli espositori sia per il pubblico dei due saloni BioFach e Vivaness. Da noi a Norimberga si incontrano la domanda e l’offerta mondiale del comparto bio.
Gli operatori si incontrano qui per uno scambio su trend e innovazioni, ampliano le proprie conoscenze al congresso e, nell’incontro tra produzione, commercio, politica e rappresentanti dei media, contribuiscono a plasmare il futuro del loro mercato. Per me una delle più belle conferme del cosmopolitismo dell’appuntamento annuale è il fatto che sempre nuovi Paesi decidono di partecipare con uno stand collettivo. In questo modo si presentano alla community internazionale con una presenza estremamente ‘visibile’.
Agli operatori del commercio ciò regala una fonte d’ispirazione impareggiabile e attraente per arricchire il proprio assortimento. Anche nel 2013 il team di BioFach e Vivaness darà di nuovo un cordiale benvenuto sia ai nuovi arrivati come il Giappone e il Kenya, sia ai numerosi stand collettivi ormai tradizionali di vari Paesi e alle presentazioni individuali!’.
A proposito di Paesi, in primo piano c’è in questa edizione 2013 la Romania, designata, nel corso di una cerimonia svoltasi a Bucarest lo scorso 1 novembre, la nazione dell’anno. Sulla Romania, un mercato bio con un numero crescente di fattorie biologiche certificate che, stando ai dati forniti dall’associazione biologica rumena ‘Bio Romania’, tra il 2010 e il 2011 è addirittura triplicato portandosi a 9.800 unità, si puntano così i riflettori del Salone. Alla Romania dunque un cordiale benvenuto, ovvero ‘Bine ati venit’, come si dice in romeno.
Marian Cioceanu, presidente della Bio Romania Association of Organic Farm Operators, sostiene che il numero di fattorie biologiche, che negli anni scorsi ha registrato forti tassi di crescita grazie agli incentivi statali e dell’UE, continuerà a salire a pari velocità.
Tuttavia non esistono soltanto sempre più agricoltori che gestiscono le loro aziende secondo principi ecologici: negli ultimi due anni è aumentato anche il numero di prodotti bio, per la precisione da 3.300 a 10 mila. Un mercato dall’alto potenziale per il settore internazionale e un vero e proprio paradiso di materie prime ecologiche nell’Europa dell’Est.
Secondo Bio Romania nel 2011 è stata esportata merce biologica per un valore di circa 200 milioni di euro. Già un anno prima la Romania si era assicurata un posto tra i top 20 delle nazioni esportatrici di bio a livello internazionale. Si notano inoltre tendenze positive anche nel mercato interno, che registra incrementi annui nei consumi di pressoché il 20%.