Indagine su 10 mila clienti COOP Italia

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Gli eco-consumatori italiani più entusiasti sono in prevalenza donne, di età media, con alta scolarità (laurea o post laurea), residenti nel Centro Nord, mentre gli "insensibili" sono per lo più giovani, istruiti, che pure vivono al Centro Nord. Risulta da un’indagine realizzata su un campione di 10 mila soci e consumatori di Coop Italia, la catena leader in Italia nella grande distribuzione. Un terzo del campione si rivela essere eco-consumatore (precisa scelta di campo a favore di prodotti di qualità e rispettosi dell’ambiente a prescindere da prezzo e marca), più del 50% (il 51,3%) affida la propria scelta alla marca e al punto vendita benché dimostri comunque attenzione alle caratteristiche etiche e ambientali dei prodotti, solo il 18% si dimostra consumatore insensibile alle tematiche ambientali rimanendo ancorato al prezzo, alla qualità ma certo anche alla sicurezza.

Tra gli argomenti più scarsamente conosciuti ci sono i marchi di certificazione: Bio, ovvero il logo dell’agricoltura biologica, è piuttosto noto come è ovvio, Ecolabel, il marchio dell’Unione Europea, lo è già molto meno (lo conosce il 18 % del campione) e FSC, il bollino che garantisce la gestione responsabile delle foreste, è praticamente sconosciuto così come Friend of the Sea, la certificazione che indica metodi di pesca rispettosi dell’ecosistema. Cresce lentamente la notorietà di Fair Trade, l’icona del commercio equo e solidale.

 

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